Tentata estorsione, assolti i due Sallaku
«Non hanno commesso il fatto»

Il presidente del Darfo, società calcistica bresciana di serie D, Gezim Sallaku, e il fratello Saimir, di origini albanesi, sono stati assolti dal tribunale di Bergamo per non aver commesso il fatto in un processo per tentata estorsione ai danni di un bergamasco di Villa d’Almé.

Le pressioni sarebbero avvenute in un rendez-vous del febbraio 2010 fuori dal casello autostradale di Bergamo e tramite telefonate. La vicenda viaggia ai bordi dell’omicidio di Mario Gaspani, il 57enne di Boltiere ucciso il 26.3.11, episodio per il quale la moglie Stefania Colombo è stata condannata come mandante. Il bergamasco di Villa d’Almè aveva un debito con Gaspani di 40 mila euro, frutto - a suo dire - di interessi usurari, e dopo il delitto s’era presentato dai carabinieri, preoccupato che sospettassero di lui. In quel frangente aveva raccontato dell’appuntamento al casello con le minacce perché restituisse i soldi: c’erano Gaspani, la moglie e i due Sallaku.

A processo si è appurato che i due fratelli, difesi dall’avvocato Giambattista Scalvi, erano arrivati dopo le minacce (per le quali è stata condannata Colombo). Anche le telefonate non si sono rivelate significative. Nei giorni scorsi il presidente del Darfo e suo fratello sono stati arrestati nell’ambito di un’altra indagine. Il primo, cui sono state sequestrate tre pistole, è stato scarcerato, il secondo resta in cella per traffico di droga.

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