Valanga, salvo grazie allo zaino-airbag
L’amico: «È successo tutto all’improvviso»

La testimonianza di uno dei compagni dello scialpinista travolto da una massa di neve in Val Salmurano e ricoverato all’ospedale «Papa Giovanni».

È bastato un attimo. Il tempo di avvertire un rombo cupo a squarciare il sole della mattina perfetta per sciare fuori pista. Poi un tonfo e il bianco accecante della neve, ovunque. Da quella superficie lunare pochi secondi dopo è spuntato un puntino rosso. Era l’airbag di Fabio – il cinquantaduenne di Segrate travolto da una valanga in Val Salmurano sabato 7 dicembre –, attivato nei pochi secondi utili tra l’urgente intuizione di mettersi in salvo e la caduta del sasso che l’ha tramortito. L’amico Paolo a pochi metri di distanza. «Stavamo passando sotto un canale quando si sono staccate delle rocce che hanno fatto cadere la neve. È successo tutto all’improvviso. Subito ci siamo accorti che alcune persone erano state travolte. Una donna, che per fortuna non si è fatta nulla, e Fabio». Sciatore esperto come esperti sono gli altri dieci appassionati del gruppo di Segrate, Fabio era partito all’alba di sabato 7 dicembre verso la Val Salmurano, a Cusio, in Valle Brembana.

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