Gorlago, «ho sentito un urlo straziante»
Su «L’Eco» di oggi parla la testimone

Una donna ha sentito un «urlo straziante» provenire dalla villetta dov’è stata uccisa Stefania Crotti. Sono le dichiarazioni di una badante polacca che vive nelle vicinanze della casa dove si è consumato l’omicidio. Analizzate anche le telefonate del cellulare di Stefania.

Un urlo, l’urlo di una donna taglia il silenzio del tardo pomeriggio di giovedì scorso a Gorlago, via San Rocco, zona tranquilla di villette a schiera, fondo chiuso. «Un urlo straziante» racconta Anna, polacca, badante di un’anziana signora che abita dall’altra parte della strada rispetto alla villetta dov’è stata uccisa Stefania Crotti. La casa è di proprietà del fratello dell’ex convivente di Chiara Alessandri: i loro tre figli abitano lì e i due genitori di alternano. Negli altri giorni della settimana, Chiara sta dalla madre in via Monte Ortigara, mentre lui a Trescore.

Importante anche la pista del telefonino. Giovedì mattina Stefania Crotti e il marito Stefano Del Bello si salutano e raggiungono i rispettivi posti di lavoro, lei alla Pmg di Cenate Sotto dov’è impiegata, lui la sede di Calcinate della Gewiss. Non si vedranno più. Nel corso della mattinata si scambiano messaggi via Whatsapp, faccine e cuoricini, il dialogo di una coppia che sta cercando di uscire da una crisi che sembra davvero ormai alle spalle. Tanto che lei crede all’inganno della festa a sorpresa. Il telefonino della donna ha agganciato per l’ultima volta la cella di Gorlago tra le 19,30 e le 20. Poi è sparito. Verrà ritrovato, sabato pomeriggio, nel letto del Cherio: la stessa Chiara Alessandri ha indicato dove l’aveva lanciato, poco dopo aver ucciso Stefania, averla caricata nel baule della sua Mercedes Classe B ed essere partita per le colline della Franciacorta dove i resti della donna verranno ritrovati.

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