Valpredina, l’ospedale degli animali
Quasi 1700 salvati nell’ultimo anno

In Val Cavallina, lontano dai rumori e dal traffico, in un’area incontaminata dove i ritmi della natura scorrono liberamente, sorge l’ospedale per gli animali selvatici feriti.

La riserva naturale si trova nell’Oasi Wwf di Valpredina, a Cenate Sopra, ed è gestita da uno squadra di professionisti, che si prendono cura degli animali con traumi per rimetterli, poi, in libertà. Il centro per il recupero degli animali selvatici si chiama Cras ed è stato realizzato dal Wwf, nel polmone verde di Valpredina, a pochi chilometri dai vigneti del moscato di Scanzo. L’attività del Cras è intensa, come i numeri dell’anno scorso dimostrano. Nel 2017, infatti, al Centro sono stati ricoverati 1.680 animali feriti e, tra questi, 340 rapaci diurni e notturni, di quasi tutte le specie. «Il 58 per cento di questi 1.680 sono stati liberati nello stesso anno», rivela il direttore della riserva, Enzo Mauri. Anche il 2018 lascia ben sperare. Nelle scorse settimane è stata effettuata una maxi liberazione di esemplari feriti e curati al Cras di Cenate Sopra.

Sono tornati a volare cento passeriformi, tre gheppi, due poiane e un allocco, liberati all’interno della Riserva naturale Wwf Valpredina dal personale del centro. I passeriformi provenivano da sequestri delle polizie provinciali di Brescia e di Bergamo, dai carabinieri forestali e dalle guardie Wwf, mentre i rapaci diurni – gheppi e poiane – sono esemplari feriti da colpi di arma da fuoco che, recuperati, sono curati al centro di Cenate Sopra. L’allocco era giunto al Cras in seguito a un trauma da impatto. «Durante la stagione venatoria arrivano esemplari feriti da arma da fuoco», commenta Enzo Mauri. «Da Valbrembo è giunto al Cras Valpredina un raro falco pellegrino a cui era stato sparato. Il primo marzo è cominciata la caccia dei piccioni e delle cornacchie: il falco è predatore naturale di piccioni». Il falco pellegrino arrivava dal parco dei Colli e purtroppo non è riuscito a sopravvivere. Era stato portato al Cras il 9 marzo ed è morto successivamente per le gravi ferite riportate. Sempre nelle scorse settimane è stato portato al Cras un gufo reale ferito, che ha risposto bene alle cure.

© RIPRODUZIONE RISERVATA