A Valbondione si rivede il Monco
Ma è rimasto senza corna

Lo stambecco era famoso in zona per avere perso il corno sinistro: ora è ricomparso anche senza l’altro.

Il Sultano, morto nel 2013 all’età di 19 anni, era il decano del gruppo, mentre lo stambecco con un corno solo fu definito «Il Monco». La sua postura, con il capo piegato verso destra a causa del peso dell’unico corno presente, ha sempre ispirato tenerezza ma anche interesse naturalistico-fotografico, richiamando appassionati dal Veneto, Toscana e addirittura dalla Germania. La scorsa primavera, infatti, in due circostanze il vecchio borgo ha ospitato un fotografo di Monaco che in internet aveva trovato alcuni video che documentavano scorci della vita quotidiana dell’animale. Robyn Hochrein, questo il suo nome, ne aveva poi utilizzato alcuni scatti fotografici nella sua mostra allestita alle porte della città bavarese in cui è comparso assieme ad altri animali con chiari sintomi di ferite guarite.

Ora, con l’arrivo delle nevicate in quota, il Monco è tornato nei prati di Maslana, ma con un’enorme sorpresa. Da alcuni giorni, infatti, si è scoperto che l’animale ha perso anche il corno destro; per chi ha avuto la fortuna di incontrarlo o scorgerlo da lontano, l’impatto visivo suscita sicuramente una strana impressione.

«Questa anomalia anatomica – spiega il veterinario ed esperto di fauna selvatica Luca Pellicioli – può essere ricondotta a un’alterazione di origine congenita o metabolica. Ne deriva una fragilità del cavicchio osseo del corno, ossia del segmento osseo che si forma sul cranio dell’animale e che sorregge e alimenta l’astuccio corneo (la parte nera cheratinosa del corno). Il fenomeno è assai raro negli stambecchi, mentre viene riscontrato con più frequenza nei camosci, anche a causa di una minore sezione dell’osso. Questa debolezza – continua Pellicioli –, in seguito ai traumi fisici legati alle competizioni sociali e territoriali tra gli individui maschi, può portare alla frattura e caduta del corno».

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