Anziano intossicato da stufetta e salvato
Ecco le regole per prevenire incidenti

Un 83enne di Alzano Lombardo è rimasto intossicato nella propria abitazione da un alambicco (stufetta a gas usata come fonte di riscaldamento) che aveva usato per combattere il freddo.

Il paziente è stato trovato, mercoledì 27 gennaio, in terra in cantina privo di coscienza dai parenti. Dall’ospedale Bolognini di Seriate è stato trasferito all’Habilita di Zingonia dove è stato trattato in emergenza e salvato.

«L’arrivo del freddo è purtroppo sempre foriero di episodi di intossicazione - rivela il dottor Ugo Pani, responsabile del Servizio di Medicina Iperbarica di Habilita Zingonia - e il trend, ogni anno, è sempre più preoccupante, nonostante si cerchi di sensibilizzare ed informare dettagliatamente i cittadini.

«Le azioni di prevenzione sono semplici e basilari. È assolutamente imperativo collocare caldaie e stufe in locali appositi ben areati ed isolati dagli ambienti domestici. In locali ove si accendono fuochi (come in cucina), è necessario prevedere prese d’aria apposite che non devono essere ostruite da mobili o tappi; caminetti e canne fumarie devono essere costruite ed installate secondo le norme di sicurezza e di buona pratica e devono essere soggette ad una meticolosa manutenzione, unitamente all’auspicato posizionamento con la più vasta diffusione degli appositi sensori per il rilevamento di monossido».

«Si raccomanda di evitare nel modo più assoluto bracieri, e di verificare accuratamente lo spegnimento definitivo (anche con acqua) delle braci del caminetto prima di coricarsi la sera: sono regole indispensabili, ma troppo spesso ignorate visto il numero sempre crescente di pazienti trattati per questo motivo».

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