Aviatico: alpino morì in guerra
Dopo 100 anni si scopre che precipitò

Fermo Antonio Carrara, giovane alpino bergamasco, è morto il 2 agosto 1916. Dichiarato «disperso» sul monte Cukla (oggi in Slovenia). A distanza di un secolo si conoscono finalmente le circostanze della sua morte.

Dopo tanto tempo si sa cosa ne è stato di quel ventenne, partito da Aviatico per prendere parte al conflitto a cui la famiglia Carrara di Amora Bassa, aveva dovuto dare il proprio contributo con altri quattro figli (tre alpini e un fante). Nei giorni scorsi la pronipote Aurora Cantini, che ha raccontato la storia dei quattro fratelli Carrara caduti nella Grande Guerra (dei cinque solo uno tornò vivo), nel libro «Come una fiamma accesa», ha potuto aggiungere un importante tassello alla vicenda di Fermo.

Le inedite informazioni giungono da un documento importante, il Diario storico del Battaglione Alpini Ceva, conservato a Roma. Dalla lettura della pagina del 2 agosto 1916 si scopre che «nella notte un’ardita pattuglia, composta di due ufficiali e sei alpini della 252ª compagnia alpina, tenta di scendere dal Romboncino per raggiungere Val Mozenca e colà conoscere appostamenti e difese nemiche. Il tentativo fallì; rientrarono tutti meno un soldato che precipitò sfracellandosi».

Inoltre nel rapporto manoscritto di una pattuglia in ricognizione sul versante settentrionale del Rombon, datato 6 agosto 1916, si legge che «la sera del 4 corrente una pattuglia composta di due subalterni e alcuni militari di truppa della 252ª compagnia è partita allo scopo di rintracciare il cadavere del soldato Carrara Fermo della stessa compagnia precipitato dalle rocce del Romboncino la notte dal 1 al 2. Detta pattuglia ha riferito di non essere riuscita a scorgere il cadavere del Carrara a causa di insormontabili difficoltà stradali».

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