«Giù le mani dalla Nossana»
Scatta il ricorso contro i nuovi prelievi

I Comuni della Val Nossana vanno fino in fondo. I sindaci di Ponte Nossa, Parre e Premolo hanno avviato le pratiche per il ricorso contro l’aumento dei prelievi di acqua potabile dalla sorgente che nasce a cavallo dei tre paesi, un aumento richiesto sia da Uniacque, sia da Abm.

Un ricorso unico che vale per tre. Venerdì 19 febbraio i sindaci di Nossa, Parre e Premolo hanno dato incarico all’avvocato Marzia Soldani, presidente dell’ordine degli avvocati di Cremona, perchè avvi il ricorso «anti-scippo» della sorgente Nossana. La loro azione al Tribunale superiore delle acque di Roma si oppone al decreto di Regione Lombardia di compatibilità ambientale per la concessione di derivazione presentata da Uniacque, che da 800 litri al secondo chiede di derivare fino a 1.000 litri al secondo, e da Abm, per 500 litri al secondo.

L’avvocato Soldani ha già seguito nel 2013 il ricorso – poi vinto – del Comune di Selvino al Tar di Brescia contro l’atto di citazione promosso da Uniacque per la consegna in concessione gratuita di beni, reti, opere e impianti del ciclo idrico integrato. Impianti che la municipalizzata Amias, vinto il ricorso, si è tenuta stretti, ma per i quali ora, dopo il contro-ricorso di Uniacque, sull’Altipiano si assiste al secondo round, giocato proprio al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma.

I tre sindaci della Val Nossana fanno quindi fronte comune per «coerenza – spiega il primo cittadino di Ponte Nossa Stefano Mazzoleni –: ci sembra giusto verificare che sia tutto a posto». E i colleghi di Premolo, Omar Seghezzi, e Parre, Danilo Cominelli, aggiungono: «Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma è un nostro dovere morale garantire l’approvvigionamento d’acqua e la tutela dell’ambiente».

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