Voleva salire le 282 cime delle Orobie
Il sogno spezzato di Dario all’ultima fatica

Il ricordo di amici e dirigenti del Cai di Dario Balduzzi morto sul Curò: venerdì 22 marzo i funerali a Clusone.

È morto tra le sue amate Orobie, nella tarda mattinata di martedì 19 marzo, mentre in compagnia di un amico stava raggiungendo il rifugio Curò: Dario Balduzzi - detto «Pina», 61 anni, originario di Clusone, abitava a San Lorenzo di Rovetta ed era molto conosciuto tra gli appassionati di montagna ma anche per il suo lavoro, come macellaio in diversi paesi. Una tragedia che ha lasciato senza parole un’intera comunità. Comunità che si è stretta attorno alla famiglia, il fratello Luigi e la sorella Antonella, che gestisce il bar «On The Road Café» a Sovere (ex bar Rossi). «Si faceva voler bene da tutti – lo ricorda un caro amico – era simpatico, di compagnia, era una bava persona, difficile credere che non ci sai più, difficile pensare che ora non potremo più condividere le salite sulle sue amate montagne».

Dario era anche impegnato nel volontariato e faceva parte del comitato «Tutti per Tutti» con il quale negli anni ha promosso diverse iniziative benefiche. Una persona sorridente, sempre molto gentile con tutti. Aveva lavorato in diverse macellerie, in particolare di Clusone e dell’Altopiano, dove lo ricordano come un bravo professionista, molto disponibile e cordiale.

Grande appassionato di montagna, amava il parapendio, lo sci alpinismo, ma soprattutto le escursioni con gli amici. Il suo sogno era scalare tutte le 282 vette delle Orobie e per realizzarlo gli mancavano solo due cime, le più tecniche, che avrebbe presto scalato con l’arrivo della bella stagione.

Il progetto del libro

«Era esperto, attrezzato – ricorda un amico – conosceva bene la montagna e i pericoli. Di quelle 280 vette raggiunte restano oltre 40 mila foto che aveva scattato per documentare le salite. Avrebbe voluto pubblicare un libro con le sue fotografie e i testi che già aveva redatto. Doveva essere una guida dettagliata e completa di tutte le salite, con le indicazioni, i suggerimenti per raggiungere le 282 vette. Sarebbe bello se il suo progetto non andasse perduto».

«Una persona positiva, dalla disarmante allegria» il ricordo di Claudio Ranza, presidente del Cai di Clusone di cui era socio Dario.

«Partecipo al dolore della famiglia e di quanti amavano Dario – ha detto Paolo Valoti, presidente del Cai di Bergamo –. Era una persona esperta, conosceva i rischi e la sua scomparsa è un grave dramma. Dario era molto conosciuto tra la grande famiglia di appassionati di montagna della Bergamasca che ora piangono un amico che aveva la montagna nel sangue e con entusiasmo viveva questa sua esperienza e il desiderio di salire tutte le vette delle Orobie. La montagna è comunque una sorgente di vita anche se a volte, purtroppo, ci porta via un amico generoso». La camera ardente è stata allestita nell’abitazione di famiglia, in via San Lucio 62 a Clusone, dove in tanti già ieri hanno voluto essere presenti per dargli l’ultimo saluto.

La veglia di preghiera si terrà questa sera, a partire dalle 20. I funerali, invece, saranno celebrati nella basilica di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista di Clusone venerdì 22 marzo alle 10, partendo dal vicino oratorio dei Disciplini dove la salma sarà portata alle 9 di venerdì.

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