Attorno alle nuove Terme
il passato e il futuro di Merano

Merano resta la piccola Vienna d’Italia ma accanto ai suoi palazzi storici e alla sua vocazione mitteleuropea affianca, da qualche anno, un’immagine più nuova, proiettata sul futuro. Non è affatto un tradimento: restiamo sempre nel solco della tradizione e della vocazione termale della cittadina amata dell’imperatrice Sissi e da Franz Kafka. Solo che adesso nuovi capitali e nuove idee hanno rilanciato questa immagine, affiancando al «vecchio» un nuovo concetto di termalismo. È l’era del wellness ma soprattutto dello star bene in senso generale ed ecco sorgere, a pochi passi dagli storici Portici e dell’elegante Passeggiata in stile liberty, il cubo di vetro e acciaio dal design avveniristico dai cui interni la vista spazia sulle cime del Gruppo Tessa.

La forza delle nuove terme di Merano (www.termemerano.it) sta tutta nei numeri: 13 piscine coperte, aperte tutto l’anno, tra cui quelle con l’acqua al radon, minerale che contiene le principali proprietà terapeutiche contro le malattie infiammatorie delle vie aeree che qui vengono curate sin dall’Ottocento; dodici vasche all’aperto, distribuite lungo il parco che si sviluppa all’esterno del grande edificio curato, negli interni, dall’architetto Matteo Thun; le saune finlandesi, biologiche, aromatiche e la zona del bagno turco oltre ad una stanza della neve; il reparto curativo per inalazioni e le altre cure convenzionate col sistema sanitario; il centro Spa&Vital dove i prodotti naturali altoatesini (uva e vino, mele, ginepro, castagna) sono la «materia prima» dei prodotti cosmetici selezionati per la cura della pelle e per ritonificare il corpo. Per chi cerca il relax totale, la scelta è quasi obbligata: il Wave Dream, un bagno in cui si vive il fascino del gioco tra luce ed onde d’acqua.

L’edificio delle nuove Terme di Merano è direttamente collegato, con un tunnel sotterraneo, all’Hotel Steigenberger (www.meran.steigenberger.it), un quattro stelle superior dove la firma di Thun è, di nuovo, ben visibile in tutti gli arredi e le soluzioni - compresi i colori delle pareti dei corridoi - trovate per rendere più confortevole un soggiorno che vuole veder appagata la vista oltre che il comfort. Tra l’hotel e il cubo di vetro si allarga una grande piazza di 4.000 metri quadrati divenuta, in breve tempo, uno dei ritrovi più trendy per i meranesi e gli ospiti del complesso termale che, a sua volta, si allarga su una superficie di 7.650 metri quadrati dove trovano posto anche tutti i servizi e gli spazi comuni per la ristorazione, il fitness center e l’area shop. Insomma, col tempo, sulla riva destra del fiume Passirio, è nata una «cittadella» delle cure e del wellness - e del divertimento di bambini e famiglie - che fa da pendant con gli «aristocratici» edifici della Merano vecchia, il cui fascino resta intatto. È proprio entro questa mura che in queste settimane si scaldano i motori della ventitreesima edizione delle Settimane musicali meranesi che, dal 28 agosto al 24 settembre prossimi, torneranno a proporre concerti sinfonici e cameristici di assoluto livello nella sala del Kursaal. Serata inaugurale con la Budapest Festival Orchestra diretta da Ivan Fischer il 20 agosto.

Appuntamento clou il 27 agosto con la Royal Philarmonic Orchestra di Londra e la pianista Marta Argherich. Un’occasione ghiotta anche per degustare una cena nel giardino del vicino ristorante Kallmunz (www.kallmuenz.it) dove lo chef napoletano Luigi Ottaiano prepara piatti della cucina italiana e del territorio con una vena creativa che gli è valsa il riconoscimento delle migliori guide enogastronomiche internazionali.

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