Arresto e obbligo di permanenza in casa. Misura esemplare per un 15enne di Treviglio che ad inizio anno scolastico era stato l'autore di una rapina aggravata ai danni di un compagno di scuola alla fermata dell'autobus. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Brescia. Ad inizio dicembre i Carabinieri di Treviglio avevano chiuso il "cerchio' sulla delicata indagine riguardante l'ambito scolastico.
Avevano accertato che un 14enne era stato preso di mira da un gruppo di ragazzi, anche loro studenti dell'Istituto Superiore di Treviglio, alla fermata del bus al termine dell'orario di scuola. In particolare uno di questi bulli, un 15enne, residente anche lui nella Bassa, già noto per le sue intemperanze scolastiche, si era impossessato del telefono cellulare della giovane vittima, dopo averla con violenza bloccata ed afferrata per il collo. Il cellulare fu poi trovato dai carabinieri a casa del 15enne che ammise il fatto. Ora il giovane è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Treviglio.
Il Tribunale per i Minorenni di Brescia ha richiesto un provvedimento restrittivo, in considerazione della modalità di esecuzione violenta del reato e anche della personalità dell'autore del reato, già protagonista in passato di altre intemperanze all'interno del contesto scolastico. Il giovane ora è costretto a rimanere presso la sua casa e a non uscire (misura cautelare che equivale ai domiciliari per un maggiorenne). Nemmeno per andare a scuola. Va sottolineato che peraltro la scuola lo aveva sospeso già all'indomani della rapina e la misura cautelare sfocerà, verosimilmente, con la definitiva espulsione del giovane dall'Istituto Superiore di Treviglio.
Arresto e obbligo di permanenza in casa. Misura esemplare per un 15enne di Treviglio che ad inizio anno scolastico era stato l'autore di una rapina aggravata ai danni di un compagno di scuola alla fermata dell'autobus. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Brescia. Ad inizio dicembre i Carabinieri di Treviglio avevano chiuso il "cerchio' sulla delicata indagine riguardante l'ambito scolastico.
Avevano accertato che un 14enne era stato preso di mira da un gruppo di ragazzi, anche loro studenti dell'Istituto Superiore di Treviglio, alla fermata del bus al termine dell'orario di scuola. In particolare uno di questi bulli, un 15enne, residente anche lui nella Bassa, già noto per le sue intemperanze scolastiche, si era impossessato del telefono cellulare della giovane vittima, dopo averla con violenza bloccata ed afferrata per il collo. Il cellulare fu poi trovato dai carabinieri a casa del 15enne che ammise il fatto. Ora il giovane è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Treviglio.
Il Tribunale per i Minorenni di Brescia ha richiesto un provvedimento restrittivo, in considerazione della modalità di esecuzione violenta del reato e anche della personalità dell'autore del reato, già protagonista in passato di altre intemperanze all'interno del contesto scolastico. Il giovane ora è costretto a rimanere presso la sua casa e a non uscire (misura cautelare che equivale ai domiciliari per un maggiorenne). Nemmeno per andare a scuola. Va sottolineato che peraltro la scuola lo aveva sospeso già all'indomani della rapina e la misura cautelare sfocerà, verosimilmente, con la definitiva espulsione del giovane dall'Istituto Superiore di Treviglio.