Alla scoperta di un tempo in cui il Vecchio Mondo cominciava a intuire la presenza del Nuovo, in cui le mappe erano popolate di mostri marini e di luoghi «incogniti», in cui nell'estremità meridionale dell'Africa le carte geografiche riportavano il disegno di fiamme, perchè si pensava che lì il caldo rendesse impossibile la vita. In quel tempo, siamo nel cuore del Rinascimento, nel Cinquecento, tra i suoi primati l'Italia aveva anche quello di «disegnare il mondo». Veri tesori cartografici dell'epoca, realizzati soprattutto a Venezia, sono esposti fino al 10 luglio nel Museo del Cinquecento, all'interno del Palazzo del Podestà in Città Alta. Esemplari provenienti da collezioni private ci mostrano la creazione di carte disegnate partendo dai racconti di marinai ed esploratori, resoconti che talvolta portavano anche a credere nell'esistenza di isole o lembi di terra che poi si rivelavano solo frutto di fantasia o di errori di calcolo. Tra i «tesori», anche carte della provincia di Bergamo, con i nomi di città e paesi in dialetto locale, e i primi esempi di atlanti, due dei quali esposti alla biblioteca «Angelo Mai» accanto ai globi del Coronelli. Un giro del mondo che parte da Piazza Vecchia, e che ora può cominciare.
Alla scoperta di un tempo in cui il Vecchio Mondo cominciava a intuire la presenza del Nuovo, in cui le mappe erano popolate di mostri marini e di luoghi «incogniti», in cui nell'estremità meridionale dell'Africa le carte geografiche riportavano il disegno di fiamme, perchè si pensava che lì il caldo rendesse impossibile la vita. In quel tempo, siamo nel cuore del Rinascimento, nel Cinquecento, tra i suoi primati l'Italia aveva anche quello di «disegnare il mondo». Veri tesori cartografici dell'epoca, realizzati soprattutto a Venezia, sono esposti fino al 10 luglio nel Museo del Cinquecento, all'interno del Palazzo del Podestà in Città Alta. Esemplari provenienti da collezioni private ci mostrano la creazione di carte disegnate partendo dai racconti di marinai ed esploratori, resoconti che talvolta portavano anche a credere nell'esistenza di isole o lembi di terra che poi si rivelavano solo frutto di fantasia o di errori di calcolo. Tra i «tesori», anche carte della provincia di Bergamo, con i nomi di città e paesi in dialetto locale, e i primi esempi di atlanti, due dei quali esposti alla biblioteca «Angelo Mai» accanto ai globi del Coronelli. Un giro del mondo che parte da Piazza Vecchia, e che ora può cominciare.