Cocaina e hashish per oltre mezzo milione di euro e contanti per oltre 200.000 euro. La Bassa Bergamasca si conferma ancora una volta crocevia di spaccio di stupefacenti. Questa volta la base è Castel Rozzone. Il narcotraffico era gestito dall'apparatamento di Via Manzoni dove abitano, in affitto da un italiano, dove due fratelli marocchini, Abdelmajid Meziane, di anni 28 e Hamza di anni 22. L'appartamento era un deposito e loro i grossisti dai quali i pusher si rifornivano per soddisfare la piazza della bassa. Trovate diverse partite di droga, già suddivise in varie parti, con simboli diversi che denotano talvolta la destinazione ma più spesso la provenienza dello stupefacente. Ora la moneta d'oro, il simbolo dell'Audi, il simbolo Apple o l'angelo alato, dettagli su cui indagano i Carabinieri per risalire alla filiera. Uno spaccio all'ingrosso, non al dettaglio, con un giro di affari enorme. Sei chili di cocaina purissima, come ha rivelato il marcatore blu cobalto, ancora da tagliare, in polvere o sassi, e quattro chili di hashish in panetti ed ovuli Il più giovane era clandestino, già espulso nel 2017 e poi rientrato illegalmente. Il fratello più grande invece regolare perchè sposato da tre mesi con una 40enne del sud, forse un matrimonio combinato. Nell'appartamento trovati anche 200mila euro in contanti, con anche alcune banconote false mischiate. Trovate anche delle agendine su cui i due fratelli annotavano contatti e incassi. Un'operazione che sottolinea l'alto livello criminale e l'importanza strategica della nostra provincia come base di smercio di grossi quantitativi di droga.
Cocaina e hashish per oltre mezzo milione di euro e contanti per oltre 200.000 euro. La Bassa Bergamasca si conferma ancora una volta crocevia di spaccio di stupefacenti. Questa volta la base è Castel Rozzone. Il narcotraffico era gestito dall'apparatamento di Via Manzoni dove abitano, in affitto da un italiano, dove due fratelli marocchini, Abdelmajid Meziane, di anni 28 e Hamza di anni 22. L'appartamento era un deposito e loro i grossisti dai quali i pusher si rifornivano per soddisfare la piazza della bassa. Trovate diverse partite di droga, già suddivise in varie parti, con simboli diversi che denotano talvolta la destinazione ma più spesso la provenienza dello stupefacente. Ora la moneta d'oro, il simbolo dell'Audi, il simbolo Apple o l'angelo alato, dettagli su cui indagano i Carabinieri per risalire alla filiera. Uno spaccio all'ingrosso, non al dettaglio, con un giro di affari enorme. Sei chili di cocaina purissima, come ha rivelato il marcatore blu cobalto, ancora da tagliare, in polvere o sassi, e quattro chili di hashish in panetti ed ovuli Il più giovane era clandestino, già espulso nel 2017 e poi rientrato illegalmente. Il fratello più grande invece regolare perchè sposato da tre mesi con una 40enne del sud, forse un matrimonio combinato. Nell'appartamento trovati anche 200mila euro in contanti, con anche alcune banconote false mischiate. Trovate anche delle agendine su cui i due fratelli annotavano contatti e incassi. Un'operazione che sottolinea l'alto livello criminale e l'importanza strategica della nostra provincia come base di smercio di grossi quantitativi di droga.