Non passa certo inosservata a chi percorre la Briantea. E' l'ultima arrivata ma è anche in buona compagnia. Parliamo della nuova rotatoria che sta nascendo a Curno, in corrispondenza dell'inserimento a T che esce da Via Manzù. Il tratto di statale è trafficatissimo e l'intersezione con la via interna creava problemi di sicurezza: da lì entrano ed escono centinaia di macchine dal parcheggio di Obi, ma anche dai locali e dal centro culturale islamico posizionato in fondo a via Manzù. Maggiore sicurezza e rallentamento, con queste due mission nasce la rotatoria il cui progetto era sul tavolo dal 2010, ora finanziato interamente da Obi e che di fatto, una volta finita, sarà a forma di fagiolo. Arriva ultimo, il fagiolo, ma non si sentirà certo solo. Con questa siamo a sette rotatorie nel giro di un chilometro quadrato e nel solo territorio di Curno. "Nessuna mania - sottolinea il sindaco Perlita Serra - solo la necessità di garantire sicurezza su tratti in cui la gente va troppo veloce". Fatto sta che il perimetro di Curno è letteralmente accerchiato da rotatorie. La prima sulla Briantea, allo svincolo che porta verso il passaggio a livello. Poco più avanti quella su Via Curnasco, che porta al Centro Commerciale e verso la tangenziale. Qui il traffico è tutt'ora supercongestionato, tanto che l'amministrazione sta studiando il modo di rifare la discesa dall'asse interurbano in modo tale da non dover uscire su Via Curnasco, ma immettersi direttamente sulla rotatoria. 50 metri più avanti quella realizzata dal centro commerciale. Enorme e per ora poco funzionale. Una gimcana che dovrebbe sciogliere il traffico ma che, finchè non verrà realizzata la riqualificazione completa del parcheggio e la creazione del bipiano, sarà praticamente inutile. Altra rotatoria all'incrocio fra via Fermi e via Carlinga. Quindi quella che esce da Via Lega Lombarda, zona Cisalfa.
Non passa certo inosservata a chi percorre la Briantea. E' l'ultima arrivata ma è anche in buona compagnia. Parliamo della nuova rotatoria che sta nascendo a Curno, in corrispondenza dell'inserimento a T che esce da Via Manzù. Il tratto di statale è trafficatissimo e l'intersezione con la via interna creava problemi di sicurezza: da lì entrano ed escono centinaia di macchine dal parcheggio di Obi, ma anche dai locali e dal centro culturale islamico posizionato in fondo a via Manzù. Maggiore sicurezza e rallentamento, con queste due mission nasce la rotatoria il cui progetto era sul tavolo dal 2010, ora finanziato interamente da Obi e che di fatto, una volta finita, sarà a forma di fagiolo. Arriva ultimo, il fagiolo, ma non si sentirà certo solo. Con questa siamo a sette rotatorie nel giro di un chilometro quadrato e nel solo territorio di Curno. "Nessuna mania - sottolinea il sindaco Perlita Serra - solo la necessità di garantire sicurezza su tratti in cui la gente va troppo veloce". Fatto sta che il perimetro di Curno è letteralmente accerchiato da rotatorie. La prima sulla Briantea, allo svincolo che porta verso il passaggio a livello. Poco più avanti quella su Via Curnasco, che porta al Centro Commerciale e verso la tangenziale. Qui il traffico è tutt'ora supercongestionato, tanto che l'amministrazione sta studiando il modo di rifare la discesa dall'asse interurbano in modo tale da non dover uscire su Via Curnasco, ma immettersi direttamente sulla rotatoria. 50 metri più avanti quella realizzata dal centro commerciale. Enorme e per ora poco funzionale. Una gimcana che dovrebbe sciogliere il traffico ma che, finchè non verrà realizzata la riqualificazione completa del parcheggio e la creazione del bipiano, sarà praticamente inutile. Altra rotatoria all'incrocio fra via Fermi e via Carlinga. Quindi quella che esce da Via Lega Lombarda, zona Cisalfa.