Una frode da 300 milioni di euro. Perquisizioni in tutta Italia ed anche a Bergamo e 21 ordinanze di custodia cautelare di cui 5 in carcere e 12 ai domiciliari. E ai domiciliari è finito anche un bergamasco, residente a Carvico, prestanome e a capo del Consorzio di società operanti nel settore della macellazione e della lavorazione delle carni. 50 gli indagati. L'indagine della Guardia di Finanza di Milano ha fatto emergere un vero sistema associativo e ricostruito una frode ai danni dell'erario del valore complessivo di 300 milioni di euro. Un sistema costruito su prestanome, il Consorzio, il cui referente era il bergamasco, è risultato incosistente. L'intera struttura era utilizzata dai vertici del sodalizio come mezzo per la progressiva monopolizzazione del mercato nazionale della macellazione e lavorazione di carni e per la movimentazione di ingenti masse di capitali illeciti. Si trattava in realtà di società (generalmente S.r.l o S.r.l.s) intestate a meri 'prestanome' nelle quali venivano sistematicamente creati rilevanti crediti IVA fittizi, attraverso la presentazione di dichiarazioni annuali fraudolente. Il gip ha disposto un maxi sequestro di beni. Confiscati oltre 90 immobili tra ville di lusso, appartamenti, ristoranti, locali notturni, 35 auto tra cui numerose auto di lusso, 2 yacht, più di 200 compendi societari, conti correnti, disponibilità liquide, gioielli e 7 cassette di sicurezza, per un valore complessivo di circa 60 milioni. Al bergamasco è sequestrata la villa di Carvico. Simona Befani
Una frode da 300 milioni di euro. Perquisizioni in tutta Italia ed anche a Bergamo e 21 ordinanze di custodia cautelare di cui 5 in carcere e 12 ai domiciliari. E ai domiciliari è finito anche un bergamasco, residente a Carvico, prestanome e a capo del Consorzio di società operanti nel settore della macellazione e della lavorazione delle carni. 50 gli indagati. L'indagine della Guardia di Finanza di Milano ha fatto emergere un vero sistema associativo e ricostruito una frode ai danni dell'erario del valore complessivo di 300 milioni di euro. Un sistema costruito su prestanome, il Consorzio, il cui referente era il bergamasco, è risultato incosistente. L'intera struttura era utilizzata dai vertici del sodalizio come mezzo per la progressiva monopolizzazione del mercato nazionale della macellazione e lavorazione di carni e per la movimentazione di ingenti masse di capitali illeciti. Si trattava in realtà di società (generalmente S.r.l o S.r.l.s) intestate a meri 'prestanome' nelle quali venivano sistematicamente creati rilevanti crediti IVA fittizi, attraverso la presentazione di dichiarazioni annuali fraudolente. Il gip ha disposto un maxi sequestro di beni. Confiscati oltre 90 immobili tra ville di lusso, appartamenti, ristoranti, locali notturni, 35 auto tra cui numerose auto di lusso, 2 yacht, più di 200 compendi societari, conti correnti, disponibilità liquide, gioielli e 7 cassette di sicurezza, per un valore complessivo di circa 60 milioni. Al bergamasco è sequestrata la villa di Carvico. Simona Befani