Confermati gli arresti domiciliari per l'operaio 44enne che domenica 23 dicembre a Caravaggio ha investito ed ucciso il pensionato 70enne Battista Recanati, per poi fuggire senza prestare soccorso. L'uomo, incensurato, potrà uscire di casa solo per andare a lavorare. È la decisione del giudice per indagini preliminari Federica Gaudino. L'anziano era morto sul colpo sotto gli occhi della moglie, sotto choc. L'operaio era scappato per poi costituirsi in caserma a Caravaggio la mattina seguente, quando ormai i Carabinieri erano sulle sue tracce. Nel corso dell'interrogatorio ha dato la sua versione di quanto accaduto, provando a spiegare – come aveva detto ai carabinieri – di non essersi accorto di aver investito l'uomo. Ha detto che pensava di aver urtato un paletto. Dalle immagini delle telecamere, trapela però, si vedrebbe l'auto che dopo l'impatto avrebbe addirittura accelerato. Arrivava da una strada a zona 30, quindi con limite massimo di 30 all'ora. Sarebbe andata molto più veloce, avrebbe superato un dosso scomponendosi per la velocità e quindi travolto l'uomo. Quindi si sarebbe allontanata accelerando, lasciando però sull'asfalto lo specchietto restrovisore. Da lì le indagini hanno portato all'uomo, che nel frattempo però si è costituito. Se l'investitore fosse in stato di alterazione da alcol o droghe saranno i test a stabilirlo. Certamente arrivava da un pomeriggio con amici, in un bar di Mariano. Erano le 17 di domenica e Recanati si stava recando a piedi a messa in compagnia della moglie Gianfranca, 65enne. Non ci sono mai arrivati. Battista è stato travolto e ucciso sul colpo in via Damiano Chiesa.
Confermati gli arresti domiciliari per l'operaio 44enne che domenica 23 dicembre a Caravaggio ha investito ed ucciso il pensionato 70enne Battista Recanati, per poi fuggire senza prestare soccorso. L'uomo, incensurato, potrà uscire di casa solo per andare a lavorare. È la decisione del giudice per indagini preliminari Federica Gaudino. L'anziano era morto sul colpo sotto gli occhi della moglie, sotto choc. L'operaio era scappato per poi costituirsi in caserma a Caravaggio la mattina seguente, quando ormai i Carabinieri erano sulle sue tracce. Nel corso dell'interrogatorio ha dato la sua versione di quanto accaduto, provando a spiegare – come aveva detto ai carabinieri – di non essersi accorto di aver investito l'uomo. Ha detto che pensava di aver urtato un paletto. Dalle immagini delle telecamere, trapela però, si vedrebbe l'auto che dopo l'impatto avrebbe addirittura accelerato. Arrivava da una strada a zona 30, quindi con limite massimo di 30 all'ora. Sarebbe andata molto più veloce, avrebbe superato un dosso scomponendosi per la velocità e quindi travolto l'uomo. Quindi si sarebbe allontanata accelerando, lasciando però sull'asfalto lo specchietto restrovisore. Da lì le indagini hanno portato all'uomo, che nel frattempo però si è costituito. Se l'investitore fosse in stato di alterazione da alcol o droghe saranno i test a stabilirlo. Certamente arrivava da un pomeriggio con amici, in un bar di Mariano. Erano le 17 di domenica e Recanati si stava recando a piedi a messa in compagnia della moglie Gianfranca, 65enne. Non ci sono mai arrivati. Battista è stato travolto e ucciso sul colpo in via Damiano Chiesa.