Nuovo indirizzo, San Vittore. Per Giovanni Cottone vita patinata, lusso ed ex di Valeria Marini, sono scattate le manette. Dagli arresti domiciliari è così passato al carcere su decisione del tribunale di Bergamo nell'ambito dell'inchiesta sul crac della Maxwork, società che fino al 2014 gestiva oltre tremila lavoratori interinali in via Zambonate. Secondo la procura di Bergamo i domiciliari non erano più una misura sufficiente per l'ex della Marini che da casa, a Milano, avrebbe continuato a condurre una serie di affari sospetti per telefono: di fatto secondo la procura una violazione degli arresti domiciliari ignorando, forse, che le indagini della procura stanno proseguendo anche tramite intercettazioni telefoniche. Le accuse a vario titolo sono bancarotta, truffa aggravata, peculato e reati tributari e bancari. Le indagini hanno rivelato un presunto meccanismo di sistematico depauperamento delle finanze della Maxwork, messo in atto dai vertici societari e da persone ad essi legate. Domani il tribunale del riesame di Brescia è chiamato a rivedere le misure cautelari. Per Cottone potrebbbe essere quindi la prima, ma anche l'ultima notte in galera. Da rivedere anche le posizioni di Dino Finolli, ex questore di Bergamo ed ex assessore della giunta milanese di Albertini, di Cavaliere, fondatore della Maxwork, e di Sapia.
Nuovo indirizzo, San Vittore. Per Giovanni Cottone vita patinata, lusso ed ex di Valeria Marini, sono scattate le manette. Dagli arresti domiciliari è così passato al carcere su decisione del tribunale di Bergamo nell'ambito dell'inchiesta sul crac della Maxwork, società che fino al 2014 gestiva oltre tremila lavoratori interinali in via Zambonate. Secondo la procura di Bergamo i domiciliari non erano più una misura sufficiente per l'ex della Marini che da casa, a Milano, avrebbe continuato a condurre una serie di affari sospetti per telefono: di fatto secondo la procura una violazione degli arresti domiciliari ignorando, forse, che le indagini della procura stanno proseguendo anche tramite intercettazioni telefoniche. Le accuse a vario titolo sono bancarotta, truffa aggravata, peculato e reati tributari e bancari. Le indagini hanno rivelato un presunto meccanismo di sistematico depauperamento delle finanze della Maxwork, messo in atto dai vertici societari e da persone ad essi legate. Domani il tribunale del riesame di Brescia è chiamato a rivedere le misure cautelari. Per Cottone potrebbbe essere quindi la prima, ma anche l'ultima notte in galera. Da rivedere anche le posizioni di Dino Finolli, ex questore di Bergamo ed ex assessore della giunta milanese di Albertini, di Cavaliere, fondatore della Maxwork, e di Sapia.