Si tratta di Salem Ahned, egiziano di 49 anni, residente da anni a Treviglio, ricercato per un omicidio commesso in Egitto nel maggio del 2009. La presenza dell'uomo in Italia risale al 1999. Poi più volte è tornato in Egitto per poi rientrare in Italia e stabilirsi a Treviglio con il figlio. L'Interpol egiziana era certa che l'uomo fosse nel nostro paese tanto che inizialmente Salem Ahed sarebbe stato condannato alla pena di morte, pena che poi sarebbe stata tramutata da quella Corte d'appello nell'ottobre 2012 in ergastolo. Sarebbe stato un escamotage delle autorità egiziane dopo aver avuto la certezza che l'uomo vivesse in Italia. Solo così infatti ora sarà possibile estradarlo in Egitto. In Italia infatti la Corte costituzionale vieta l'estradizione quando l'ordinamento straniero sanziona con la pena di morte il delitto commesso. Salem Ahned, che usava diversi alias per non farsi riconoscere, era ben noto nella zona di Treviglio, dove abitava con il figlio mantenendosi con il lavoro saltuario di carpentiere. Era soprannominato «Tyson», come l'ex pugile, per il carattere molto aggressivo. Era stato già ripetutamente arrestato per reati legati allo spaccio di stupefacenti e ad atti violenti, l'ultimo arresto risaliva a maggio. Ad agosto, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Bergamo è venuto a conoscenza che un latitante egiziano, ricercato nel proprio Paese di origine quale autore di un omicidio, potesse trovarsi nella nostra provincia sotto falso. Salem era in possesso di un permesso di soggiorno come richiedente asilo, rinnovato nell'ultima circostanza nel settembre del 2018. E proprio attraverso il passaporto che l'uomo aveva esibito in occasione del rilascio di un vecchio permesso di soggiorno (anche se con nome diverso Ali Ahmed), gli investigatori hanno fatto match riconoscendo nell'uomo il ricercato internazionale. L'assoluta certezza arrivò dopo la comparazione delle impronte digitali. L'uomo nel 2009 a Banha (Egitto), uccise con premeditazione un concittadino e poi scappò in Italia. Arrestato, l'uomo è per ora rinchiuso nel Carcere di Bergamo in attesa delle pratiche per l'estradizione da parte del paese di origine. Simona BEfani
Si tratta di Salem Ahned, egiziano di 49 anni, residente da anni a Treviglio, ricercato per un omicidio commesso in Egitto nel maggio del 2009. La presenza dell'uomo in Italia risale al 1999. Poi più volte è tornato in Egitto per poi rientrare in Italia e stabilirsi a Treviglio con il figlio. L'Interpol egiziana era certa che l'uomo fosse nel nostro paese tanto che inizialmente Salem Ahed sarebbe stato condannato alla pena di morte, pena che poi sarebbe stata tramutata da quella Corte d'appello nell'ottobre 2012 in ergastolo. Sarebbe stato un escamotage delle autorità egiziane dopo aver avuto la certezza che l'uomo vivesse in Italia. Solo così infatti ora sarà possibile estradarlo in Egitto. In Italia infatti la Corte costituzionale vieta l'estradizione quando l'ordinamento straniero sanziona con la pena di morte il delitto commesso. Salem Ahned, che usava diversi alias per non farsi riconoscere, era ben noto nella zona di Treviglio, dove abitava con il figlio mantenendosi con il lavoro saltuario di carpentiere. Era soprannominato «Tyson», come l'ex pugile, per il carattere molto aggressivo. Era stato già ripetutamente arrestato per reati legati allo spaccio di stupefacenti e ad atti violenti, l'ultimo arresto risaliva a maggio. Ad agosto, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Bergamo è venuto a conoscenza che un latitante egiziano, ricercato nel proprio Paese di origine quale autore di un omicidio, potesse trovarsi nella nostra provincia sotto falso. Salem era in possesso di un permesso di soggiorno come richiedente asilo, rinnovato nell'ultima circostanza nel settembre del 2018. E proprio attraverso il passaporto che l'uomo aveva esibito in occasione del rilascio di un vecchio permesso di soggiorno (anche se con nome diverso Ali Ahmed), gli investigatori hanno fatto match riconoscendo nell'uomo il ricercato internazionale. L'assoluta certezza arrivò dopo la comparazione delle impronte digitali. L'uomo nel 2009 a Banha (Egitto), uccise con premeditazione un concittadino e poi scappò in Italia. Arrestato, l'uomo è per ora rinchiuso nel Carcere di Bergamo in attesa delle pratiche per l'estradizione da parte del paese di origine. Simona BEfani