Da casa popolare a housing sociale. La «Ca' di Rane» di Villa d' Almè sta per trasformarsi in una casa pronta a ospitare giovani donne bisognose di un sostegno. La metamorfosi è iniziata due anni fa da una donazione di ben 46 eredi, nipoti e pronipoti di don Faustino Rota, deceduto nel 2010, e delle due sorelle Agnese e Rita. Di comune accordo la famiglia Rota ha deciso di donare l' intero immobile all' associazione Agathà che, nata dalla sinergia tra il Patronato San Vincenzo e le Suore Sacramentine di Bergamo, è attiva dal 2011 in progetti di sostegno a giovani donne in difficoltà, in co-progettazione con la cooperativa sociale L' Impronta. Il progetto, dell' importo di 170.000 euro, è diventato realtà grazie al contributo della Fondazione Cariplo (per circa 80.000 euro a fondo perduto), del prestito a tasso zero del Bacino imbrifero montano e di alcuni sostenitori che hanno dato il loro aiuto nella ristrutturazione della casa e per l' avvio del progetto di accoglienza. La casa tra poco meno di due mesi accoglierà i primi ospiti. Un viaggio tra spazi comuni e mini-appartamenti sobri, ma funzionali e ben dislocati, destinati soprattutto a donne che necessitano di un aiuto.
Da casa popolare a housing sociale. La «Ca' di Rane» di Villa d' Almè sta per trasformarsi in una casa pronta a ospitare giovani donne bisognose di un sostegno. La metamorfosi è iniziata due anni fa da una donazione di ben 46 eredi, nipoti e pronipoti di don Faustino Rota, deceduto nel 2010, e delle due sorelle Agnese e Rita. Di comune accordo la famiglia Rota ha deciso di donare l' intero immobile all' associazione Agathà che, nata dalla sinergia tra il Patronato San Vincenzo e le Suore Sacramentine di Bergamo, è attiva dal 2011 in progetti di sostegno a giovani donne in difficoltà, in co-progettazione con la cooperativa sociale L' Impronta. Il progetto, dell' importo di 170.000 euro, è diventato realtà grazie al contributo della Fondazione Cariplo (per circa 80.000 euro a fondo perduto), del prestito a tasso zero del Bacino imbrifero montano e di alcuni sostenitori che hanno dato il loro aiuto nella ristrutturazione della casa e per l' avvio del progetto di accoglienza. La casa tra poco meno di due mesi accoglierà i primi ospiti. Un viaggio tra spazi comuni e mini-appartamenti sobri, ma funzionali e ben dislocati, destinati soprattutto a donne che necessitano di un aiuto.