Airc, in 40 anni 300 milioni per la ricerca. Torna la raccolta fondi con le azalee: ecco dove trovarle

LA CAMPAGNA. L’iniziativa per sostenere la lotta ai tumori. Rambaldi: «Senza il sostegno a nuovi studi non c’è progresso». Nella Bergamasca 25 banchetti.

Nel corso della vita, circa una donna su tre è colpita da tumore. In tutta Italia nel 2023 si stima che siano stati 187mila i nuovi casi di cancro tra le donne in Italia: da quello della mammella (il 29,9% di tutte le diagnosi, il più frequente) a quello del colon-retto (12,7% delle diagnosi), da quello del polmone (7,5% delle diagnosi) a quello dell’utero (5,5% delle diagnosi) e sino ai meno noti. Al dramma quotidiano si lega una speranza lunga quasi mezzo secolo: dal 1965 opera Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, e da quarant’anni è l’«Azalea della ricerca» a rappresentare un modo concreto per sostenere la ricerca. Da quarant’anni, infatti, in occasione della Festa della Mamma torna l’appuntamento di Airc, che sarà anche nelle piazze bergamasche per distribuire azalee (donazione minima di 18 euro) che vanno a finanziare le attività di Airc.

Un impegno, quello di Airc per la ricerca, che passa anche da Bergamo con specialisti di riferimento come Alessandro Rambaldi (direttore dell’Unità di Ematologia e del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia del Papa Giovanni) e Dorina Belotti (capo dell’Unità Interazione tumore-ospite dell’Istituto Mario Negri). «Nei miei quarant’anni di carriera – racconta Rambaldi –, Airc è stata un punto di riferimento che ha sostenuto la mia attività di ricerca, sin dagli anni giovanili di formazione, permettendomi di fare esperienza di studio negli Stati Uniti. Senza Airc, di ricerca oncologica di qualità in Italia ne sarebbe stata fatta molto poca: Airc è garanzia di una puntuale assistenza alla ricerca, la comunità scientifica impegnata nella cura dei tumori ha trovato nella Fondazione un riferimento rigoroso e certezze sui fondi. Senza ricerca, non c’è progresso». Se i tumori restano un dramma a cadenza quotidiana, considerando l’emergere continuo di nuove diagnosi, il percorso di questi decenni consegna però anche elementi di concreta speranza: «In modo non retorico – prosegue Rambaldi -, Airc ha permesso alla comunità scientifica italiana di partecipare alla ricerca sul tema, dando contributi straordinari all’avanzamento delle conoscenze. Globalmente sono stati fatti progressi inimmaginabili, accompagnati a un miglioramento della qualità di vita dei pazienti, grazie a terapie efficaci e tollerabili».

«Una risorsa insostituibile»

È proprio grazie ai fondi Airc che ogni anno vengono finanziati numerosi progetti di ricerca su diversi tipi di tumore, come accade anche per l’Istituto Mario Negri: «Per i ricercatori che lavorano in istituti di ricerca come il nostro – commenta Dorina Belotti –, fondi Airc sono una risorsa insostituibile. Dal 2020 Airc ci ha permesso di portare avanti infatti un progetto di ricerca riguardante l’interazione delle cellule del tumore del pancreas con le cellule dei tessuti circostanti consentendoci di individuare alcuni meccanismi molecolari legati all’attività di molecole specifiche, le proteasi, alla base della progressione di questo tumore. L’obiettivo finale è modificare l’equilibrio delle proteasi coinvolte nell’interazione tumore-microambiente per sviluppare nuovi approcci terapeutici che contrastino la crescita tumorale e la formazione di metastasi».

«Oggi 2 donne su 3 in Italia sono vive dopo 5 anni da una diagnosi di cancro»

A livello nazionale, in quarant’anni l’«Azalea della ricerca» ha permesso una raccolta totale di circa 300 milioni di euro, contribuendo – spiegano da Fondazione Airc – «al miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza delle donne, attraverso diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise e mirate, più efficaci e meglio tollerate. Oggi 2 donne su 3 in Italia sono vive dopo 5 anni da una diagnosi di cancro».

Gli ultimi dati disponibili per la Bergamasca indicavano una media di oltre nuovi 6.500 tumori diagnosticati in tutta la provincia ogni anno, che salgono a oltre 8.300 considerando anche i tumori della cute non melanomatosi. Prostata, bronchi e polmoni sono le patologie più diffuse tra gli uomini, mentre tra le donne prevalgono le patologie di mammella, colon-retto e polmoni.

Nella Bergamasca 25 banchetti

Sono in tutto 25 i banchetti organizzati da Fondazione Airc nella Bergamasca: in occasione della Festa della Mamma si potrà acquistare (donazione minima 18 euro) la pianta-simbolo della ricerca. Sul sito www.azaleadellaricerca.it la mappa completa. Si è partiti venerdì 10 maggio con un primo banchetto al «Papa Giovanni», sabato 11 i volontari saranno in città in via Mascheroni, poi tutti gli altri stand saranno nella giornata di domenica 12: saranno in città in via XX Settembre, poi a Seriate (piazza Alebardi), Pedrengo (piazza Europa Unita), Treviolo (piazza Mons. Benedetti), Grassobbio (viale Papa Giovanni), Presezzo (Iperal), Alzano (piazza Italia), Brembate di Sopra (Chiesa), Dalmine (piazza Risorgimento), San Paolo d’Argon (Bar Arlecchina e piazza della Chiesa), Verdello (piazza Mons. Grassi), Urgnano (piazza Libertà), Terno d’Isola (piazza Sette Martiri), Zogno (piazza mercato e via Donatori Sangue), Chignolo (piazza della Chiesa), Albino (Madonna del Pianto e piazzale San Giuliano), Cenate Sotto (piazza Papa Giovanni), Gorlago (davanti alla Chiesa), Spirano (piazza della Chiesa), Ghisalba (piazza Papa Giovanni).

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