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Fondazione MIA

La Misericordia Maggiore o MIA (nell’abbreviazione storica che l’ha evidenziata nei secoli e che appare in talune opere d’arte site nella Basilica di S. Maria Maggiore) sorse a Bergamo nel 1265 come sodalizio spirituale e caritativo per opera di due domenicani, il vescovo Erbordo e il beato Pinamonte da Brembate, che ne dettò la regola originaria. Il soccorso dei poveri, degli infermi, dei carcerati e degli altri bisognosi fu l’obiettivo della Misericordia, le cui prime rendite furono le offerte raccolte tra i Confratelli; si aggiunsero quindi beni e lasciti, legati ed eredità che col tempo e grazie ad una accurata amministrazione si accrebbero fino a costituire un ingente patrimonio.

La Misericordia divenne il principale punto di riferimento per quei diffusi orientamenti dei laici conosciuti come “rivoluzione della carità”. Attuò un’assistenza a tutto campo, che, oltrepassando i confini di una solidarietà strettamente confraternale, innestandosi e al tempo stesso superando l’impianto vicinale, si rivolgeva all’intera cittadinanza e copriva l’intera città, i suoi sobborghi e le vicine valli, in pratica tutto il territorio del medioevale “Comune di Bergamo”, cioè l’attuale territorio di tutta la provincia.

Pur mantenendosi in piena autonomia nei confronti dell’istituzione comunale, la Misericordia, grazie al Patrono, seppe fin dall’inizio garantirsi il suo appoggio. Le attività della Misericordia si mossero abilmente all’interno degli spazi concessi dal regime podestarile e fu proprio nel campo dell’assistenza che maggiormente si concretizzò l’appoggio – economico e politico – dell’istituzione comunale. 

La MIA era diventato un organismo complementare della pubblica amministrazione: alla Misericordia il Comune aveva delegato tutte quelle funzioni di pubblica assistenza che non erano proprie degli ospedali. 

Il prestigio del Consorzio andò sempre più aumentando: divenne istituzione di grandissima importanza non solo benefica, ma anche nel campo economico, sociale, culturale e dell’istruzione. Il luminoso esempio della Misericordia Maggiore destava l’emulazione delle famiglie di censo, permettendo la sopravvivenza dell’istituzione. 

Dal gennaio 2004 la MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, già “Opera Pia”, ha assunto la forma giuridica di Fondazione, in modo da poter proseguire – con strutture più adeguate alle necessità di oggi – la missione che l’ha contraddistinta negli oltre sette secoli di esistenza: occuparsi di istruzione, cultura, religione e assistenza, secondo i principi dello Statuto, per i quali la Fondazione: non ha scopo di lucro, riconferma il rispetto degli interessi e delle finalità espressi nelle tavole fondative e negli statuti originari, partecipa, sulla scorta della legislazione vigente ed in aderenza alla propria ispirazione cristiana alla realizzazione del sistema sociale, nell’ambito caritativo--assistenziale, educativo e formativo.

Contatti

Telefono: 035.211355
Email:[email protected]

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Luogo

Bergamo, Via Malj Tabajani, 4

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