Andiamo controcorrente
L’attacco fa ben sperare

Andiamo un po’ controcorrente perché non definiamo disastrosa la prestazione dell’Atalanta di mercoledì sera a Verona. Altre volte ha giocato peggio.... Naturalmente ad acuire l’amarezza per il ko, abbastanza imprevisto, è stata la classifica della squadra scaligera che langue all’ultimo posto, non vinceva addirittura da 262 giorni e sembrava virtualmente retrocessa.

Ma se si considerano i risultati nel girone di ritorno si vede come il team allenato da Del Neri sia imbattuto con tre pareggi, all’Olimpico di Roma contro i giallorossi, in casa contro il Genoa e in trasferta contro il Torino, e con la prima vittoria in campionato dopo 23 giornate proprio ai danni dell’Atalanta. Una compagine, quella veronese, che nel girone d’andata era stata bersagliata da un’incredibile serie di infortuni e che per diverso tempo non aveva potuto schierare nemmeno uno tra Toni e Pazzini. Che ridesse segnali di vita era nella legge dei grandi numeri e che il riscatto si sia concretizzato proprio contro l’Atalanta è da considerare abbastanza casuale, al di là della prestazione insufficiente dei bergamaschi.

Insufficiente, non disastrosa. Naturalmente il clamore e il risentimento di parte della tifoseria è maggiore anche perché la serie negativa dei nerazzurri si è ulteriormente allungata: otto giornate senza la gioia di una vittoria e con ben cinque sconfitte sul groppone sono un fardello pesante che alimenta inevitabilmente le polemiche, anche se la classifica non ne ha risentito pensando all’obiettivo irrinunciabile, quello della salvezza, considerato che il margine sulla terzultima era di 10 punti ed è diventato di 8, mentre sul piano del prestigio il crollo è stato lampante: dalla 7ª posizione, con il profumo di Europa League, a una 12ª posizione sempre più anonima.

Per il momento non ci sembra il caso di drammatizzare, avevamo scritto che ci sarebbe voluta pazienza con l’Atalanta parzialmente smontata per effetto del calciomercato e sulla via della ricostruzione, per cui non ci sembra giusto «massacrare» subito i nerazzurri. Perché le attenuanti ci sono e perché a nostro giudizio ci sono da rilevare addirittura annotazioni positive a Verona. È stata la prima partita dal 1’ per il nuovo tandem d’attacco formato da Diamanti e Borriello e i due sono stati i nerazzurri con il rendimento più positivo. Si temeva per la loro vitalità atletica e invece sia Diamanti, sia Borriello hanno tenuto bene e hanno dimostrato già un confortante affiatamento sul piano tecnico-tattico oltre a denotare grandi motivazioni.

Sicuramente c’è molto da sistemare e urge una decisa sterzata nel rendimento, anche dal punto di vista disciplinare: non esiste che un giocatore nerazzurro sia espulso in media ogni due partite. A Verona ha traballato la difesa, ma nella precedenti tre partite Sportiello non aveva mai dovuto effettuare interventi di rilievo, e un po’ tutti i componenti del reparto in generale stanno tentennando. Si sta sentendo l’assenza per infortunio per Paletta, che pure lui non era stato sempre irreprensibile, e probabilmente Stendardo farebbe comodo, in tal senso vedremo se ci saranno le condizioni per un armistizio. Lo svizzero-albanese Djimsiti non è stato per il momento impiegato, per cui è evidente che mister Reja non reputi il difensore ancora pronto per tuffarsi nella difficile realtà del calcio italiano.

Reja ha dovuto nell’emergenza cambiare modulo, passando dal 4-3-3 al 3-5-1-1, mentre mercoledì ha varato un inedito 3-4-3 che non ha funzionato nemmeno a centrocampo. Non l’avevano segnalato in fase di commento, ma indubbiamente la squadra bergamasca ha sofferto moltissimo per il forfait del malconcio Cigarini che è da tempo il centrocampista più prezioso dell’Atalanta. E che è purtroppo in dubbio anche per domenica. Se non c’è il Ciga e de Roon non è in giornata di vena per l’Atalanta sono guai. C’è a disposizione lo svizzero Freuler, ma anche per lui si devono replicare le considerazioni espresse prima per Djkmisiti.

Al di là della situazione contingente, sarebbe però bene che Reja punti di nuovo, con decisione e da subito sul 4-3-3, il modulo che ha consentito all’Atalanta di volare nel primo scorcio di campionato e che le operazioni di calciomercato hanno consentito di mantenere, sia pure con interpreti diversi. Il rognoso Empoli sta per sbucare al Comunale.

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