La partita più attesa
per rivedere le stelle

È la partita che tutti attendono: dopo undici giornate a pane e acqua, senza la gioia di una vittoria, anche se le prestazioni non sono state sempre negative, ecco che l’Atalanta, domenica a Modena contro il Carpi penultimo della classe, ha la sua grande chance per rilanciarsi e allontanare l’incubo di dover lottare per non retrocedere.

Una vittoria consentirebbe all’Atalanta di sfondare quota 30 e risolverebbe molti problemi, di classifica, ma anche di fiducia e di feeling con i tifosi che stanno perdendo un po’ la pazienza. Che sia una grande chance lo si intuisce controllando il calendario delle sei giornate dopo Carpi-Atalanta con i nerazzurri che dovranno vedersela contro Juventus al Comunale, Lazio in trasferta, Bologna e Milan in casa, Torino fuori e Roma a Bergamo. Sulla carta potrebbe non esserci molta trippa, almeno fino alla trasferta di Palermo, per cui i bergamaschi dovranno tirar fuori il 100% a Modena per conquistare i tre punti.

Se è indiscutibile che il Carpi è l’avversario più scadente del campionato per risorse tecniche, non vuol assolutamente dire che vincere sarà quasi automatico. Un’Atalanta presuntuosa e non preparata alla lotta nel fango rischierebbe addirittura di perdere perché il team emiliano non ha ancora mollato, corre e gioca con umiltà: nel ritorno ha raggranellato una vittoria interna contro la Sampdoria, tre pareggi (due in trasferta, uno contro l’Inter segnando nel recupero e uno contro il Torino nell’ultimo turno) e tre onorevoli ko contro altrettante grandi (e a Firenze è caduto a tempo scaduto).

Per fortuna dell’Atalanta (a quota 29), i sei punti di vantaggio sul Frosinone terzultimo (e i +9 sul Carpi) le danno ancora un consistente margine di sicurezza, tanto che un pareggio - abbinato a una non vittoria del Frosinone a Genova contro la Sampdoria - potrebbe anche essere considerato digeribile, ma - proprio per quanto ricordato prima - sarebbe di gran lunga preferibile vincere.

Abbiamo accennato a Sampdoria (25)-Frosinone (23): è lo scontro diretto che potrebbe davvero incendiare la lotta per la salvezza in caso di successo dei ciociari, che supererebbero i blucerchiati allargando il bacino delle pericolanti, così come potrebbe ricreare una frattura tra le ultime tre e il resto del lotto in caso di successo della Samp. Naturalmente l’Atalanta tifa per quest’ultima ipotesi.

Il direttore tecnico Sartori venerdì aveva voluto precisare che mister Reja non è assolutamente in discussione, mentre sabato il tecnico goriziano, nella conferenza stampa della vigilia, ha sottolineato di sentirsi sempre in discussione. A ragione. Si sa, nel calcio decidono i risultati, e se l’Atalanta fosse stata in una posizione più a rischio probabilmente le undici giornate senza una vittoria sarebbero costate la panchina a Reja che peraltro non ha responsabilità evidenti sui due mesi negativi dell’Atalanta, vittima di una serie di concause, dai movimenti di calciomercato all’infermeria (pesante lo stop di Pinilla), dallo scadimento di forma di qualche pilastro (in primis Gomez) a un generale e deleterio appagamento.

Ma ora sta a Reja, che gode dei crediti di aver costruito un’Atalanta a tratti stupefacente nel primo scorcio di campionato, ridare sicurezza - nel gioco e sul piano mentale - alla squadra nerazzurra. Più passa il tempo e meno ci sono attenuanti, si deve far risultato e dove non arriva il gioco devono arrivare cattiveria agonistica e determinazione. A Modena ci sarà peraltro il forfait di un elemento del calibro dell’infortunato Gomez e non è da sottovalutare nemmeno l’assenza dello squalificato Conti, difensore che attacca bene. A prescindere dal modulo che varerà l’allenatore (dovrebbe essere ancora 4-3-3), saranno soprattutto due i giocatori che potranno dare - per tecnica e personalità - quel qualcosa in più per vincere: ci riferiamo a Diamanti, la classe del quale dovrà illuminare il gioco dell’attacco dei nerazzurri, e a Pinilla che dovrà buttarla dentro, dando un definitivo calcio al periodaccio.

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