Mercato: l’emergenza
sono i centrali in difesa

Finito il campionato, esaurito l’argomento relativo al bilancio sportivo dell’annata, per l’Atalanta è tempo di programmare il futuro. Nei prossimi giorni ci sarà il summit tra il presidente Antonio Percassi, l’allenatore Edy Reja e lo staff dirigenziale per studiare le strategie di mercato. Ma quali saranno le mosse del club nerazzurro?

Si riparte da una salvezza conquistata con qualche sofferenza e da una squadra che non ha assolutamente mantenuto le attese di vigilia campionato, né come risultati, né come gioco. Nella considerazione generale degli addetti ai lavori l’Atalanta aveva costruito una rosa che avrebbe dovuto consentirle di continuare il suo progetto di crescita e invece c’è stato un brusco stop.

Le cause del flop stagionale sono state già evidenziate ma sinteticamente le elenchiamo di nuovo: una difesa che è caduta sovente in grossolani errori, un centrocampo che ha stentato nei suoi giocatori di maggiore riferimento, un attacco che ha risentito della flessione di Denis, i problemi sulle fasce causati da diversi infortuni (Estigarribia e Raimondi) e dalla lentissima carburazione di Gomez, cosicché la partenza di Bonaventura si è rivelata pesantissima, in più ci sono stati i blackout mentali di una squadra che evidentemente ha mal gestito i problemi imprevisti e infine si è logorato il rapporto tra mister Colantuono e i giocatori, tanto che Percassi ha dovuto optare per un cambio di allenatore in corsa. E Reja è approdato a Bergamo.

Qualche problema è stato risolto, ci sono stati progressi sul piano del gioco e della fiducia, con Pinilla - ingaggiato a gennaio - l’attacco è diventato più insidioso, anche perché è progredito un po’ Denis, e Gomez ha dimostrato, insieme al bomber cileno, di poter essere un punto fermo dell’Atalanta che verrà. Molto ha continuato a non funzionare, il cammino in casa è stato fallimentare e le evidenti flessioni a match in corso si sono ripetute, ma è impensabile che in estate ci sia una rivoluzione, perché le rivoluzioni costano e perché in definitiva sarebbe illogico stravolgere totalmente un’intelaiatura di squadra che aveva offerto un grande rendimento nelle scorse annate.

Nei prossimi giorni vedremo quale sarà l’orientamento nel calciomercato, se Reja punterà decisamente sul 4-3-3 o se ci sarà spazio per un modulo diverso e di conseguenza cambieranno le strategie, se qualche big (ci riferiamo in primis a Carmona, Denis e Moralez; Cigarini sembra deciso a restare, ma non si sa mai) preferirà dire addio all’Atalanta e quanti giovani potrebbero essere ceduti (i pezzi pregiati sono i tre Under 21 Sportiello, Baselli e Zappacosta).

Ma qualcosa si può già dire e prescinde dal modulo e dai possibili movimenti appena accennati. La principale urgenza è che l’Atalanta deve rinforzarsi in difesa e soprattutto nei due centrali. Nella stagione ormai in archivio non c’è stato un centrale che abbia brillato per continuità e affidabilità. Stendardo, Benalouane, Cherubin, Masiello: nessuno di loro è stato convincente. Il più efficace è stato probabilmente Biava che però ha 38 anni e il contratto in scadenza. Non può essere lui il futuro, anche se magari ancora un anno potrebbe giocarlo. È evidente che il club nerazzurro dovrà scovare sul mercato almeno un centrale in grado di rinsaldare e governare un reparto che sovente si è improvvisamente e banalmente perso.

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