Neverlab in Polaresco 2013
Ci sono 8 concerti live gratuiti

La storia e il futuro. Il songwriting e la sperimentazione sui suoni. Neverlab in Polaresco 2012-2013 continua a mescolare le carte e porta nella seconda parte di stagione al Polaresco di Bergamo un serie di live. Il via l'11 gennaio con i Grenouille.

La storia e il futuro. Il songwriting e la sperimentazione sui suoni. Neverlab in Polaresco 2012.2013 continua a mescolare le carte e porta nella seconda parte di stagione al Polaresco di Bergamo, completamente rinnovato nell'impostazione (il palco non più al centro della sala, ma a lato contro il muro), un serie di live che gettano uno sguardo il più possibile multiforme sulle tendenze del songwriting indipendente italiano.

Otto concerti, da gennaio ad aprile, per riprendere là dove era terminata la prima tranche di stagione, aperta dallo splendido concerto di Massimo Zamboni e chiusa dall'elettronica indiana e contagiosa di Boxeur The Coeur. I nuovi appuntamenti della rassegna organizzata da Neverlab negli spazi del Polaresco di Bergamo si caratterizzano per un livello qualitativo sempre molto alto e per capirlo basta leggere i nomi in calendario: si comincia l'11 gennaio con i Grenouille, e poi Verbal (25/1), Riccardo Sinigallia (8/2), King of the Opera (22/2), Bachi da Pietra (1/3), Blue Willa (22/3), Cabeki (12/4) e Bologna Violenta (26/4).

Come sempre ogni concerto verrà aperto da una o più realtà musicali del territorio che verranno annunciate di volta in volta, mentre torneranno – già dalla prima data – le incursioni letterarie con le readings di Neverlab Libri. La ripartenza, come già detto, sarà l'11 gennaio con i Grenouille, che presenteranno i brani del loro secondo disco «Il Mondo Libero» uscito lo scorso novembre.

Rispecchiandosi in una tendenza di diverse formazioni indipendenti italiane, la band milanese getta uno sguardo sulla realtà d'oggi descrivendola senza troppi peli sulla lingua in canzoni prevalentemente elettriche che guardano a Pearl Jam, Verdena e al post-grunge ma con un'indole rotonda e pop. Nei testi invece i Grenouille sembrano rifarsi ai cantautori più dissacranti della musica italiana, tanto che in «Poveri suonatori» rivisitano un testo di Enzo Jannacci. Insomma: una miscela particolare di rabbia, ironia e rock che dal vivo sa farsi valere. www.facebook.com/grenouillemusic

Il 25 gennaio invece torna sul palco del Polaresco una delle band di punta di Neverlab: i Verbal. La data sarà una delle tante del «Tabula Tour» che la band ha intrapreso a partire dallo scorso novembre e che si concluderà ad aprile portanto ad oltre settanta il numero di concerti effettuati dall'uscita, ad aprile 2012, dell'omonimo disco d'esordio «Verbal».

La formula della macchina sonora bergamasca in questi mesi si è affinata in precisione e intensità, ed oggi è un autentico bolide dalle sonorità proteiformi e ipertese che racconta lo spirito dei tempi con una densità musicale rara. verbalband.bandcamp.com

Imperdibile per tutti gli amanti della nuova canzone d'autore l'appuntamento dell'8 febbraio. Arriva infatti a Bergamo Riccardo Sinigallia, tra i più importanti songwriter degli ultimi vent'anni nonché autore e produttore di culto di tanti successi del nuovo pop italiano. Già nei Tiromancino de «La descrizione di un attimo», e prima ancora coautore di «Quelli che benpensano» con Frankie Hi Nrg, Sinigallia è stato produttore fra gli altri di Niccolò Fabi e Max Gazzé.

Da solista fino ad oggi ha pubblicato due splendidi dischi (l'omonimo esordio del 2003 e «Incontri a metà strada» del 2006), la cui intensità e originalità di scrittura fra richiami elettronici e hip hop, Lucio Battisti e Lucio Dalla, l'hanno portato ad essere una delle voci più significative e di culto del cantautorato italiano. www.myspace.com/riccardosinigallia


Il 22 febbraio torna uno dei musicisti più amati da Neverlab: Alberto Mariotti con il nuovo progetto collettivo King of the Opera. Chiusa l'esperienza a nome Samuel Katarro, oggi Alberto si presenta con il disco «Nothing Outstanding» insieme a Wassilij Kropotkin (violino, chitarra elettrica, tastiere) e Simone Vassallo (batteria) in una formazione che unisce psichedelia, acid rock, wrong pop e istanze brit in un crogiuolo personalissimo e altamente creativo.

Dal vivo le canzoni di King of the Opera prendono vita grazie alle ottime doti da performer del trio, che ha già avuto l'occasione di misurarsi su un palco importante come quello del Primavera Sound di Barcellona. www.soundcloud.com/king-of-the-opera

Non meno di culto l'appuntamento del 1 marzo. Chi ama la sperimentazione, il songwriting che incontra in un modo del tutto inedito la letteratura e le live band d'intensità impattante non si perda i Bachi da Pietra. La creatura sonora di Giovanni Succi e Bruno Dorella arriva al Polaresco fresca della pubblicazione del nuovo disco «Quintale», un manrovescio elettrico di canzoni brevilinee e tiratissime, dove il percorso dei due lepidotteri sotterranei incontra il rock più metallico e le parole si fanno urlate e grattate in gola.

I Bachi sono un'autentica esperienza di come ancora oggi il rock, quando riprende e riscrive in modo così netto le proprie radici blues, possa essere ancora qualcosa di forte e personale. www.myspace.com/bachidapietra

In un primo momento il nome dei Blue Willa, sul palco del Polaresco il 22 marzo, potrebbe dire poco. Molti però conosceranno i Baby Blue, quartetto rche negli scorsi mesi ha infiammato molti palchi della penisola con il loro rock-blues urticante e forsennato. La band di recente ha incontrato la grande songwriter americana Carla Bozulich, che ha cambiato loro il nome e prodotto il nuovo disco omonimo in uscita a gennaio.

Trascinati dalla carica esplosiva e sensuale della cantante Serena Alessandra Altavilla i Blue Willa oggi sono votati ad un art-rock dall'enorme carica espressiva, che proprio nel segno del rock più sciamanico e catartico muove i propri passi. www.soundcloud.com/bluewilla

Si nasconde il solo Andrea Fiaccioli dietro Cabeki, one-mand-band che animerà la data del 12 aprile. Il musicista veronese imbastisce frammenti sonori senza parole che fanno da colonna sonora ad un immaginario film capace di mescolare generi e influenze. Il secondo lavoro «Una macchina celibe», uscito a dicembre 2012, prende a prestito la lezione di Nino Rota e Morricone, ma li fa sposare al folk di John Fahey e alle orchestrazioni epiche dei Godspeed You! Black Emperor. Il tutto dalle mani di un uomo solo, autentico manipolatore di suoni che interpreta la musica nel suo lato più evocativo e sognante.

Chi non conosce ancora Bologna Violenta, che chiuderà Neverlab in Polaresco 2012.2013 il 26 aprile, si è perso una delle esperienze più dissacranti, dure e divertenti che la musica italiana abbia partorito negli ultimi anni. Il violinista e polistrumentista Nicola Manzan spara le sue bombe sonore fra grind-core e haiku metal per puntare il dito contro tutte le distorsioni alle nostre vite portate da religione, potere e altre entità oppressive. «Utopie e piccole soddisfazioni» come recita il titolo del suo ultimo disco, che dal vivo diventa un'esperienza a metà fra il concerto e la performance. www.myspace.com/nicolamanzan

Come da tradizione per le rassegne Neverlab, ciascuna data sarà aperta da un breve set di artisti, a volte provenienti dal territorio, che si stanno segnalando per la personalità della loro proposta. Altra tradizione, anche quest'anno rispettata, l'assoluta gratuità dei concerti e l'inizio fissato per le 21.30 (con reading di Neverlab Libri) o 22.

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