Liberalizzazioni, a Bergamo la bocciatura dei professionisti

Ecco cosa cambiaI tassisti orobici: cala la qualità del servizio

A Bergamo le nuove norme sulla liberalizzazione dei servizi per i cittadini riscuotono pareri contrastanti. Ci sono categorie che ne decretano una clamorosa bocciatura, settori che preferiscono non sbilanciarsi nella formulazione di un giudizio, almeno sino a quando non conosceranno meglio il provvedimento. Non manca neppure il fronte dei possibilisti, di chi cioè non esclude che le stesse possano preludere a prospettive rosee rispetto al panorama attuale. Tra le principali novità del provvedimento intitolato «Cittadino consumatore» figura l’abolizione della tanto criticata tariffa minima. La parcella dei professionisti potrà così essere negoziata tra le parti e legata al risultato delle prestazioni. I professionisti potranno ricorrere alla pubblicità per far conoscere i propri servizi. Una ventata di rinnovamento che però non viene ugualmente condivisa. «Siamo profondamente delusi. L’abolizione delle tariffe minime e la possibilità di fare pubblicità non porteranno benefici ai consumatori, se mai avvantaggeranno i professionisti disonesti. I temi su cui il governo avrebbe dovuto puntare sono l’accesso alla professione e l’aggiornamento continuo ed obbligatorio per la categoria», dice Ettore Tacchini, presidente dell’ordine degli Avvocati di Bergamo. Critica anche la reazione dei farmacisti: «Si tratta di una riforma poco meditata e assolutamente unilaterale – commenta il presidente provinciale di Federfarma Maurizio Pagnoncelli –. Prima di introdurre modifiche tanto drastiche avremmo auspicato un confronto con la categoria. Il governo più che sulla possibilità offerta a negozi e supermarket di vendere liberamente farmaci da banco avrebbe invece dovuto puntare sul garantire a tutti i cittadini prezzi ragionevoli dei farmaci attraverso un’attività di controllo. Siamo amareggiati perché si tratta di un provvedimento calato dall’alto, privo di una conoscenza a monte del servizio farmaceutico». Un atteggiamento più cauto nell’esprimere giudizi in merito alla manovra viene assunto invece dalle associazioni dei commercianti. «Con questa manovra – commenta il direttore dell’Ascom di Bergamo, Luigi Trigona –, il governo dà il via ad una certa liberalizzazione, concetto questo che condividiamo ma che deve andare nella direzione di salvaguardare e tutelare l’equilibrio delle diverse forme distributive, con l’obiettivo di migliorare i servizi nei confronti del consumatore». «In attesa di conoscere meglio il provvedimento – aggiunge il direttore della Confesercenti di Bergamo, Giacomo Salvi –, penso che la filosofia sottesa, cioè l’apertura del mercato, sia positiva nel panorama attuale. Ricordo che anche l’entrata in vigore della cosiddetta legge Bersani qualche anno fa era stata vissuta in un clima di grande apprensione. In realtà la liberalizzazione introdotta allora non causò danni, al contrario fece vivere un momento di sviluppo. Auspichiamo che questa riforma porti gli stessi benefici».Le novità introdotte dal provvedimento di liberalizzazione si riflettono anche sulla categoria dei notai. Con la riforma Bersani, per esempio, il passaggio di proprietà per beni mobili come auto, moto e barche potrà essere fatto al Comune di residenza oppure agli sportelli telematici dall’automobilista. L’operazione è gratuita e realizzata in giornata. «Questa manovra – commenta Leonardo Ferrara, consigliere anziano del Consiglio notarile di Bergamo –, che va esaminata nell’effettiva stesura e nei riflessi che concretamente può avere, presenta zone di luce e di ombra. La possibilità di eliminare i limiti tariffari, con la diminuzione dei prezzi, favorirà la concorrenza. Il rischio però è che diminuisca la qualità dei servizi». Di contro però «il provvedimento – aggiunge il notaio Ferrara - realizza quanto anticipato dalla Finanziaria di fine anno, quando cioè i contribuenti erano stati invitati a dichiarare negli atti di vendita degli immobili il loro valore effettivo, offrendo in cambio la possibilità di pagare le imposte sul valore catastale, notoriamente più basso. La ovità di oggi è che, a pochi mesi di distanza, aumentano gli estimi». (02/07/2006)

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