Un laboratorio solare
sul tetto dei Chimici Natta

Il Laboratorio Solare termodinamico dell’Itis Chimici Natta, inaugurato sul tetto dell’Istituto, riapre la stagione di stretta collaborazione scuola-industria bergamasca. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio e del Comitato Pro Paleocapa-Natta Roberto Sestini, ricordando la tradizione dell’Esperia: «Gli imprenditori davano alle scuole gòli stessi macchinari di ultima generazione che montavano in fabbrica, certi di averne un ritorno dalla formazione di tecnici aggiornati. E’ ora di ricominciare, chiusa la stagione delle scuole autoreferenziali». Sulla stessa linea Franco Donati, amministratore delegato del gruppo omonimo che ha fornito il paraboloide- laboratorio. «Le tecnologie innovative chiedono cervelli giovani – ha detto -. I risultati raggiunti da Donati Group in questo settore si devono anche alla collaborazione al progetto di cinque ingegneri al primo impiego, dei quali il più vecchio ha 25 anni».

Il Solar Lab, un progetto da circa 300 mila euro coordinato da un docente del Natta, il prof. Tiziano Pedruzzi, e realizzato da una dozzina di docenti e una ventina di allievi ed ex allievi, servirà a formare tecnici e ricercatori per le energie rinnovabili e si inquadra in un progetto a lungo termine che comprende anche l’installazione di un paraboloide circolare (eurodish) e l’attivazione di laboratori a risparmio energetico per il fotovoltaico e l’energia mareomotrice. I risultati saranno presentati a Milano Expo nel 2015. Il Solar Lab nasce da una cordata di volontà convergenti che includono, oltre Sestini, anche i due dirigenti scolastici dell’istituto Natta (Paolo Bianchi per il passato e Giovanni Infantino per il presente), il presidente della Provincia Valerio Bettoni e le aziende Calor System, A2A, Bticino, Fluke, Credito Bergamasco. All’inaugurazione hanno partecipato il presidente della Commissione Attività produttive della Regione Lombardia Carlo Saffioti, l’assessore comunale Fausto Amorino. A scoprire il Solar Lab sul tetto dell’Istituto c’erano anche Franca e Giuseppe Natta, figli del Premio Nobel Giulio Natta al quale è intitolata la scuola.

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