Invernizzi versione Ku Klux Klan
Vertova lo incappuccia su Facebook

«Politicamente ho fatto una cavolata (eufemismo - ndr)...». Pietro Vertova, consigliere indipendente dei Verdi ammette di avere forse un attimo esagerato pubblicando sulla propria bacheca del social network Facebook un fotomontaggio che ritrae l’assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi con cappuccio e divisa da Ku Klux Klan, in mezzo a diversi supposti confratelli... E difatti l'ha tolto.

«Ma le ragioni del mio attacco politico nei suoi confronti restano inalterate, beninteso». Nello specifico un’interpellanza dove Vertova chiede lumi al sindaco Franco Tentorio sul comportamento tenuto dal suo assessore (e segretario provinciale del Carroccio) in merito alla vicenda dei quattro militanti leghisti sotto inchiesta per l’aggressione in una trattoria di Venezia nei confronti di due camerieri, uno albanese e l’altro algerino.

Vertova ricorda come Invernizzi avesse dichiarato di non conoscere i quattro, ma lo ritiene impossibile visti gli incarichi interni al partito ricoperti in particolare da uno, le cui generalità sono però misteriosamente dal sito web dei giovani padani. Posizioni già espresse dalla segreteria provinciale di Rifondazione e che l’esponente dei Verdi ha portato all’attenzione dell’aula, considerando anche che il partito guidato da Ezio Locatelli non è rappresentato a Palafrizzoni: «Il sindaco ritiene il comportamento tenuto in questa vicenda da Invernizzi compatibile con le esigenze di trasparenza e affidabilità necessarie a svolgere propriamente un compito così delicato come quello di assessore alla sicurezza del Comune di Bergamo?» è l’interrogativo dell’interpellanza consegnata lunedì. E fin qui tutto bene e tutto sul piano squisitamente politico.

Poi però Vertova si fa forse prendere un filo la mano e martedì su Facebook spunta una finta notizia Ansa pubblicata sul suo profilo, dove Invernizzi compare compare appunto in mezzo al KKK con una didascalia ironica: «Non li conosco, io questi signori e con i razzisti in generale non ho niente da fare, tant’è che li ho fatti togliere in fretta e furia dai siti dove uno di loro compariva come responsabile del nostro movimento - afferma l’assessore alla sicurezza (per grazia divina, dopo essere stato "trombato" nel suo paese, Arcene) -, non è che se questo è un dirigente del nostro partito da anni e organizzatore di diverse iniziative alle quali magari ho partecipato lo devo conoscere per forza. Siamo un movimento sano, basato su valori tradizionali».

E Invernizzi? L’ha presa così così: «Mi consulterò con il mio legale». Anche se: «Preferirei evitare situazioni del genere: se Vertova chiede scusa pubblicamente e toglie la foto, la finiamo qui». Prossime puntate su Facebook...

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