Regione, approvato il Piano rifiuti
Saponaro: no ad ampliamenti

La Commissione Ambiente, presieduta da Margherita Peroni, della Regione ha dato parere favorevole all’istruttoria del Piano rifiuti della Provincia di Bergamo. Il piano presenta una previsione, da qui al 2013, di produzione di rifiuti nella misura di 484 kg per ogni abitante, ricavando un dato complessivo di 553.107 tonnellate di produzione totale e 294.507 tonnellate annue di raccolte differenziate.

Nel piano provinciale viene anche stimato (sempre con riferimento al 2013) un fabbisogno di nuova impiantistica per il trattamento termico. Tale fabbisogno ammonta a circa 83.000 tonnellate annue, in cui sono comprese circa 40.000 tonnellate dovute al cosiddetto «mutuo soccorso» interprovinciale.

Il piano della Provincia di Bergamo - «coerente con la normativa regionale e con i criteri di localizzazione degli impianti» come ha affermato il relatore del parere, Vanni Ligasacchi (An-Pdl) - individua anche alcuni impianti principali, fra cui l’impianto di termovalorizzazione Rea di Dalmine, con una potenzialità annua di 146.000 tonnellate. Il parere è stato dato con il voto contrario dei gruppi di opposizione.

Marcello Saponaro, consigliere regionale del Pd, in un comunicato stampa critica la decisione della Commissione, che potrebbe includere anche l'ampliamento dell'inceneritore Rea di Dalmine. Ecco il testo completo.

«Oggi in Commissione ambiente del Consiglio regionale il centrodestra ha dato il via libera al Piano rifiuti della provincia di Bergamo che di fatto spiana la strada all’ampliamento dell’inceneritore Rea di Dalmine, con la costruzione della terza linea. Il Piano provinciale a cui Pdl e Lega hanno dato parere favorevole è un piano appositamente sovradimensionato rispetto alle reali esigenze del territorio, già ampiamente autosufficiente per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti».

«La provincia di Bergamo già oggi infatti è costretta a "importare" rifiuti da altre provincie per tenere in attività l’inceneritore. Non si vede quale sia la necessità di dare parere positivo a un piano tanto sovradimensionato se non per consentire a Rea di costruire la terza linea a suo esclusivo beneficio. L’interrogazione che ho presentato a febbraio e in cui chiedevo quali fossero le misure prese dalla regione al fine di garantire la trasparenza di un servizio pubblico quale lo smaltimento di rifiuti dopo l’apertura delle indagini su Montecity Santa Giulia che hanno poi portato all’arresto di Grossi giace ancora senza risposta».

«Reitero la mia richiesta: sospendete in via precauzionale l’iter autorizzativo della Rea di Dalmine almeno finché il tribunale non si sarà pronunciato sulla questione. Mi aspetto che questo minimo principio di precauzione sia richiesto anche dall’amministrazione leghista di Dalmine. A costo di scontentare i propri rappresentanti in Provincia e Regione…».

A Dalmine è attivo da tempo un Comitato spontaneo contro l'ampliamento del termovalorizzatore Rea di Dalmine. «La provincia di Bergamo non può diventare l'inceneritore della Lombardia», ha sempre affermato Renato Daminelli, uno dei coordinatori del movimento che oltre a Dalmine coinvolge anche i comuni vicini. «È vero che il Piano non autorizza nessun ampliamento o nuovo impianto - sostiene il comitato -, ma di fatto lascia aperta la porta all'autorizzazione».

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