Travaglio a Bergamo attacca tutti
Berlusconi, la Lega e l'opposizione

Marco Travaglio fa sempre il botto. Per un «terrostica mediatico», così come l’ha definito Cicchito, quasi inevitabile. E non è solo il pubblico che anche sabato 19 dicembre, in occasione dell’incontro organizzato dalla neonata associazione Micro Mega Bergamo, ha letteralmente preso d’assalto il Centro congressi: porte chiuse prima del suo arrivo e dentro il pienone con almeno sette, ottocento persone stipatissime.

A rendere l’incontro pirotecnico sono come al solito i contenuti, quell’analisi sempre efficace e condita d’ironia che il giornalista di Annozero e del Fatto Quotidiano dal vivo sembra dispensare molto più che in televisione. «Oggi per trovare le notizie sui grandi giornali serve il tom tom», esordisce sollecitato dalla prima domanda di Rocco Gargano, promotore assieme a Roberto Trussardi e Carlo Simoncini della stessa associazione che si ispira alla nota rivista diretta da Paolo Flores D’arcais.

Il riferimento è personale e riguarda proprio l’attacco sferrato da Cicchitto in Parlamento dopo l’aggressione a Berlusconi: cosa risponde Travaglio? «E cosa volete che risponda - aggiunge sconsolato - di fronte a uscite del genere è inutile ribattere. Dovrebbero essere altri, i cosiddetti commentatori a esprimersi, invece questa vera e propria lista di proscrizione sul Corriere è finita in dodicesima, tredicesima pagina dopo le interviste al medico di Berlusconi, alla caposala, al suo dentista. Il problema è questo. Solo dopo è arrivato Panebianco che ha definito le dichiarazioni di Cicchitto "sbagliate e disdicevoli". Sai che sforzo…».

E l’opposizione? Su quella Travaglio ci ha messo una pietra sopra da un pezzo e anche sabato non ha mancato di ribadirlo: «Quelli che danno fastidio – spiega – si contano ormai sulle dita di una mano monca. In parlamento potrebbero anche fare un unico gruppo con Cicchitto presidente, Bersani come vice e D’Alema a impartire la benedizione. È un rumore di fondo che non impensierisce nessuno. La ragione sta anche nelle persone, perché Bersani è un beniamino sia della Compagnia delle opere sia delle Cooperative rosse con trascorsi che lo hanno portato, negli ultimi dieci anni, a interessarsi moltissimo di alcune vicende come Telecom e la scalata alle banche. Come si fa a fare opposizione quando quando gli intrecci sono di questo tipo? Impossibile, sarebbe cannibalismo».

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