Dalmine, centrale si ma con il teleriscaldamento

L’obiettivo è di compensare le emissioni dell’ossido di azoto prodotto dalla nuova centrale a metano con le minori emissioni degli impianti di riscaldamento dei privati

Approfondire lo studio per il progetto di teleriscaldamento e verificare la possibilità di realizzarlo concretamente per rendere sostenibile da un punto di vista ambientale la realizzazione della nuova centrale elettrica. Questa l’indicazione emersa in occasione del consiglio comunale aperto tenutosi ieri sera a Dalmine per valutare il progetto e lo studio di impatto ambientale predisposti dalla Dalmine Spa per la costruzione della centrale termoelettrica di 120 megawatt. Gli esperti nominati dall’amministrazione comunale hanno sottolineato che il nuovo impianto «sarà veramente una centrale di autoproduzione».

L’obiettivo del teleriscaldamento è invece quello di compensare le emissioni dell’ossido di azoto prodotto dalla nuova centrale a metano con le minori emissioni degli impianti di riscaldamento dei privati, recuperando e distribuendo il calore che di solito viene «buttato via». Critiche e perplessità sono venute sia da parte di cittadini sia da amministratori dei comuni limitrofi, che temono un aumento dell’inquinamento.

(10/12/2002)

Su L’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002

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