Cronaca / Bergamo Città
Sabato 13 Marzo 2010
«Compriamo uova di galline libere
e non di quelle tenute in gabbia»
Vedi documenti allegati
Allo stand presente in centro i cittadini hanno la possibilità di firmare cartoline-appello rivolte ad amministratori locali e supermercati per invitarli a preferire le uova di galline libere. «In Italia l'80% delle galline allevate, circa 40 milioni, passano la loro breve vita rinchiuse in una piccola gabbia - argomenta Sara Chiodini, responsabile Lav Bergamo –. In questo modo non hanno alcuna possibilità di muoversi, né manifestare comportamenti naturali per produrre gran parte di quei 12,9 miliardi di uova consumate dalle famiglie italiane in un anno. Le confezioni che riportano il codice 0 (allevamento biologico) e il codice 1 (allevamento all'aperto) sono da preferire sempre rispetto alle confezioni di uova con il codice 3 (allevamento in gabbia)».
C'è da ricordare che una direttiva Europea del 1999 sulla protezione delle galline ovaiole negli allevamenti ha introdotto il bando delle gabbie di batteria convenzionali a partire dal primo gennaio 2012. La direttiva rappresenta una storica vittoria per il movimento animalista, ma l'industria avicola ha già domandato di ritardare ulteriormente il bando
Allo stand della Lav c'è anche la possibilità di acquistare un tradizionale uovo di cioccolato fondente della Lav con un contributo minimo di 11 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Documenti allegati
Dopo neve e pioggia ora ritorna lo smog