Università, a Bergamo e Milano
si diventa esperti di ecomusei

Anche in Bergamasca, ormai da una decina d'anni, sono nati gli «ecomusei» sulla scorta di un modello ideato in Francia e diffuso rapidamente in Piemonte e in Lombardia. Per ora la Regione Lombardia (prima in Italia a riconoscerli e a sostenerli) ne ha individuati sul nostro territorio sette: in Valtaleggio, Valle Imagna, a Valtorta, a Gorno, sul territorio delle Orobie/Val di Scalve e due interprovinciali in Val San Martino e sull'Adda Nord.

Ma altri stanno prendendo ufficialmente forma anche a Camerata Cornello, Ornica e in Valle Seriana. Difficile spiegare in parole povere che cosa sia un «ecomuseo», certo è che si tratta di un fenomeno capace di incuriosire il mondo accademico.

Proprio l'ateneo di Bergamo con il Politecnico di Milano infatti, su input della Rete ecomusei Lombardia (presieduta da Alberto Mazzoleni, sindaco di Taleggio), hanno attivato nell'anno accademico 2009-2010 tre insegnamenti: uno di «Ecomuseologia» alla facoltà di Scienze della formazione a Bergamo, un altro su «Comunità locali e cultura ecomuseale» alla facoltà di Lingue e uno di «Teoria e progettazione ecomuseale» alla facoltà di Architettura e restauro del Politecnico di Milano.
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