Romano, già rientrati 34 pazienti
Riattivati pronto soccorso e Cup

Sono rientrati martedì mattina all'ospedale di Romano di Lombardia i primi 34 pazienti che lunedì, in seguito all'incendio, erano stati trasferiti in ambulanza agli ospedali di Treviglio (37), Calcinate (17) e Zingonia (4). Per loro è stato allestito un reparto apposito.

In attesa che vengano stabiliti i tempi di ristrutturazione e il totale ripristino del servizio ospedaliero, per ora, come reso noto dall'ospedale, sono stati riattivati alcuni reparti e servizi: Day Hospital Diabetologico, Day Hospital Oncologico, Radiologia, Laboratorio Analisi, Emodialisi, Pronto Soccorso, Farmacia, Poliambulatorio e CUP.

Il Reparto Riabilitazione (40 posti letto) ed il CRA (14 posti letto), situati in corpo separato, così come la Neuropsichiatria Infantile e la Senologia, continuano a svolgere la loro attività in quanto non interessati dall'incendio.

Sempre martedì è prontamente pervenuta l'autorizzazione del Comando provinciale dei vigili del fuoco per poter nell'immediato eseguire i lavori che consentiranno una graduale riattivazione del Blocco operatorio e, quindi, dell'attività chirurgica, sia programmata che in urgenza. Sulla scorta delle risultanze delle ispezioni dei vigili del fuoco e dei tecnici incaricati, è inoltre in corso di definizione un piano di progressivo ripristino anche delle attività cliniche attualmente sospese presso l'ospedale di Romano di Lombardia.

Intanto sono iniziate all'interno dei reparti le prime operazioni di pulizia, mentre per il tetto bisognerà aspettare ancora. «I danneggiamenti non sono solo alla copertura ma anche a diversi impianti, a controsoffittature e macchinari - spiega Cesare Ercole, direttore dell'Azienda ospedaliera di Treviglio e gestore anche di quello di Romano - Questo ospedale è molto importante nel territorio della Bassa e per questo motivo faremo di tutto per rimetterlo a posto nel più breve tempo possibile. Se i danni, pur consistenti, sono stati limitati, lo si deve alla capacità del personale di mettere in atto il piano di emergenza».

Roberto Cortesi, dipendente ospedaliero e responsabile sindacale Rdb, ha espresso però preoccupazione: «Bisogna assolutamente fare chiarezza sull'episodio e come rappresentante sindacale farò un esposto scritto alla procura per individuare i responsabili. Sono anni che segnalo anomalie. Tanto per dare un'idea, le auto parcheggiate all'interno del giardino antistante la vecchia entrata dell'ospedale hanno impedito in parte l'intervento dei vigili del fuoco».

Non si conoscono ancora le cause esatte del rogo, ma dall'ospedale ipotizzano che si tratti un cortocircuito scoccato nell'impianto di aerazione. Le scintille avrebbero intaccato le travi del sottotetto, dando così origine alle fiamme che in poco tempo hanno avvolto l'intelaiatura. Il fuoco ha interessato anche la controsoffittatura e poi si è propagato al resto del tetto, verso Nord, arrivando alla parte situata sopra il reparto di medicina femminile.

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