Corsi d'italiano per negozianti stranieri
L'idea della prima circoscrizione

La prima Circoscrizione ha approvato martedì sera i corsi di alfabetizzazione obbligatori per gli stranieri intenzionati ad aprire un nuovo negozio. Il testo, firmato da Edoardo Rho (Lega) non scenda granché nel dettaglio: «Premesso che - recita il testo - sono sempre di più i negozi gestiti da stranieri nella nostra Circoscrizione, con un alto tasso di presenza in certe zone e vie e premesso pure che certi negozianti non conoscono sia la lingua locale che l'italiano con manifeste lacune comunicative che causano disagio ai clienti, il Consiglio chiede: come già in vigore in altre città, che l'operatore dell'esercizio commerciale sia esaminato sulle conoscenze linguistiche di base prima dell'apertura del negozio. In caso di mancanza di competenze comunicative il commerciante deve seguire un corso di alfabetizzazione».

Insomma, non proprio un capolavoro di puntualità e, a dire il vero, nemmeno linguistico. Certo qualcosa di più si evince dall'illustrazione: «Bisognerebbe fare come in altre nazioni - spiega Rho - un niveau de survivance alla francese o il survive level richiesto nei Paesi anglosassoni». «Chi li paga»?, incalzano le opposizioni. «Se li pagano gli stessi commercianti» replicano dai banchi di maggioranza.

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