Parco dello sport senza stadio?
Tentorio: ipotesi che non esiste

Minoranze in pressing, maggioranza che gioca di rimessa. Sullo stadio, anzi sul Parco dello sport, la partita è ancora politica visto e considerato che di novità sul piano progettuale non ce ne sono: la scadenza del 30 aprile annunciata all'incirca un mese fa dal presidente dell'Atalanta Francesca Ruggeri non è stata rispettata, complici forse le disavventure sportive della squadra.

Così il dibattito, riaccesosi la scorsa settimana con il passaggio in Consiglio comunale del Pgt, ha trovato un'ulteriore fiammata ieri con il botta e risposta tra l'opposizione e il sindaco Tentorio. Oggetto del contendere l'eventualità di uno parco dello sport senza lo stadio stesso, ipotesi in qualche misura ventilata dall'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta.

«Sarà anche un'ipotesi – si legge in un comunicato firmato da Lista Bruni, Pd, Italia dei Valori e Verdi - ma questo si deduce dal condizionale usato dall'assessore in Commissione urbanistica e in Consiglio comunale. A furia di giocare sui modi verbali, non si capisce più nulla. Abbiamo sempre ritenuto sbagliato in toto sacrificare una consistente porzione del Plis a sud della città (350 mila metri quadri di campagna) per la realizzazione del Parco dello sport, ma certamente ci sembra ancora più assurdo che tale intervento possa concretizzarsi anche in assenza del nuovo stadio».

«L'ipotesi senza stadio non esiste – replica il primo cittadino Franco Tentorio – il progetto dovrebbe essere pronto entro un paio di settimane: così almeno ci è stato assicurato dai proprietari dei terreni. Come abbiamo sempre detto ci riserveremo di valutarlo e solo se si tratterà di un'iniziativa fattibile andremo avanti». «Ho parlato di Parco dello sport senza stadio – precisa l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta – solo in via di estremo subordine per dirla in termini giuridici. Attualmente non stiamo valutando nulla di questo genere». La linea resta quella di sempre, insomma. Certo è che il rinvio nella presentazione del progetto – dallo scorso 30 aprile alla fine di maggio circa – non depone certo a favore di un rapido epilogo della vicenda.

Leggi di più su L'Eco in edicola giovedì 20 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA