Circoscrizione 2, Vitali replica
«Il Pdl rispetta le regole»

Non ci sta e chiede di poter precisare Lorenzo Vitali, il consigliere Pdl della Circoscrizione 2 di Bergamo, in merito alle affermazioni dei gruppi di minoranza della Circoscrizione. Sostiene Vitali: «Si accusa, peraltro senza il supporto di alcuna valida motivazione, il gruppo del Popolo della Libertà di "ostruzionismo… incapace di decidere… non aver più la lucidità e la lungimiranza ecc". Il tutto per aver fatto notare, dopo le comunicazioni del presidente e prima dell'apertura della discussione sui punti all'ordine del giorno, quindi esattamente a termini di regolamenti, che l'avviso di convocazione era affetto da un grave e insanabile vizio, tale da rendere nullo qualsiasi atto conseguente. Un rilievo tecnico-giuridico, sia detto per inciso, pienamente condiviso dalla dirigenza degli Uffici comunali e poi dalla stessa minoranza».

A onor del vero, prosegue il consigliere del Pdl, «il grave vizio della convocazione avrebbe potuto essere sanato con la presenza e l'accordo di tutti i consiglieri. Peccato che ne mancasse uno, proprio della minoranza. A differenza di quanto riportato, ritengo che il rispetto dei termini minimi di convocazione (5 giorni liberi se ordinaria o 3 se urgente), lungi dall'essere un orpello formale, debba rappresentare una inderogabile garanzia affinché ogni consigliere (di maggioranza e di minoranza) abbia il giusto e necessario tempo per esaminare, studiare, approfondire e valutare tutti gli argomenti iscritti all'ordine del giorno (ben 20 nella seduta “incriminata”, con delibere che impegnavano 69.218,30 euro tra spese e minori entrate) e la documentazione ad essi allegata».

Questo, aggiunge Vitali, «è non solo un diritto, ma un dovere assunto nei confronti dei cittadini che, riponendo la loro fiducia nei consiglieri, li hanno onerati dell'amministrazione cittadina. Ed è su questo aspetto che, nei primi 15 mesi di mandato, il gruppo circoscrizionale del Popolo della Libertà si è distinto, tanto in Consiglio quanto nelle commissioni: sono indubbi, e la minoranza non potrebbe che darne atto, l'impegno e la serietà con cui tutti i 6 consiglieri Pdl. si sono prodigati nel presentare 15 ordini del giorno, tutti approvati (oltre a 40 delibere di spesa e di patrocinio, 4 pareri di competenza e 6 proposte, cui si aggiungono tutti i pareri vagliati dalle commissioni e approvati dal Consiglio contestualmente alle relazioni dei coordinatori), nell'esaminare responsabilmente e sempre nel merito i singoli argomenti e nel fornire, quando possibile, il proprio contributo propositivo e migliorativo anche all'approvazione di ordini del giorno presentati dalla minoranza».

È altrettanto indubbio, conclude Vitali, «che, proprio da un impegno propositivo e migliorativo – magari non sempre immediatamente percepito, ma sempre democraticamente esercitato e mai pretestuoso – possano scaturire anche contrasti interni certamente sanabili. Ben diverso è stato l'atteggiamento della minoranza, oscillante fra la contrarietà aprioristica ed il formalismo pretestuoso, riflessi palesi di oscurantistico pregiudizio – vedasi la plateale, pubblica ammissione in data 15 aprile 2010: "Abbiamo presentato un documento fotocopia del vostro per non essere costretti a votare quello del centrodestra", che si è purtroppo dovuto fronteggiare e che solo può spiegare il gratuito attacco personale al comportamento del gruppo di cui faccio parte, laddove, ripeto, si è limitato a chiedere il concreto e sostanziale rispetto di termini già altre volte colpevolmente violati ma nel caso specifico quasi dimezzati. E tale richiesta, mi corre il dovere di sottolineare, con il solo fine di contribuire, in serenità e piena cognizione di causa, al libero e democratico dibattito consiliare ed alla consapevole formazione della volontà dell'organo circoscrizionale di cui si è parte e verso il quale si nutre, con i fatti, il massimo e deferente rispetto. Lo devo ai cittadini ed alla città».

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