BergamoScienza col QR Code
Le informazioni sono sul telefono

Tutti pazzi per il QR Code, il codice a quadratini che, fotografato con uno smartphone, convoglia da Internet contenuti selezionati e, se si vuole, funge anche da cancello di entrata per il sito internet collegato a quel codice specifico. Bergamoscienza quest'anno ne è dotata, grazie a un progetto sperimentale di SiTech Bergamo.

l quadratino appare sui depliant, i totem in giro per la città e quelli sistemati presso le tre principali sedi degli eventi e dà informazioni aggiornate in tempo reale sul come-dove-quando della manifestazione. Il QR è stato presentato ieri sera al Temporary Lab di BergamoScienza a Piazzale Alpini da Lucio Cassia del comitato scientifico della manifestazione, Michele Leidi di Innova.Mente.it e da Maurizio Vavassori di Sitech.

Negli ultimi due mesi, le persone che nel mondo si sono collegate a Google per sapere cos'è QR (quick response, risposta veloce), sono cresciute del 600%. Gli smartphone di ultima generazione da qualche mese hanno già incorporato il software di lettura, chi ha i modelli più vecchi può scaricare il software gratis da internet. L'idea del QR Code risale al 1994, della società giapponese Densowave alle prese con problemi di logistica. Il codice a barre non bastava più per contenere tutte le informazioni necessarie e i giapponesi riescono a inventare l'algoritmo che genera il codice quadrato, capace di contenere fino a 7089 numeri e 4096 caratteri, contro la ventina del vecchio bar code.

Ma solo con la diffusione degli smartphone, il sistema a quadrato magico sta sprigionando tutte le sue potenzialità, e in direzioni inaspettate. Un'industria meccanica ha deciso di imprimere a laser il suo QR sui pezzi metallici che esporta. Al momento del montaggio, la decodifica permetterà agli operai di vedere su internet un video che mostra come montare quel pezzo. Il QR è anche la realizzazione del sogno del pubblicitario: un oggetto-pifferaio che incuriosisce e che mostra come l'azienda che deve vendere i suoi prodotti sia trendy e tecno.

Il canale attraverso Internet è interattivo, rende possibile ricerche di mercato in tempo reale o l'acquisto on line del prodotto fotografato. Visto e preso, attraverso uno strumento, il telefono, che tutti sanno usare e che ormai tutti hanno (in Italia 13 milioni di smart su 50 milioni di cellulari).

La capacità di stivare caratteri del QR è sfruttata solo in parte: quello che sta rendendo popolare il codice è la facilità d'uso. Si può stampare su qualunque superficie, in qualunque dimensione, dalle magliette ai tabelloni da stadio. Può veicolare qualunque contenuto, ma è selettivo, all'utente arriva solo l'informazione che si aspetta, senza dover separarla dal contesto. Non c'è problema di accesso wifi, perché si va via telefono. Lo slogan già noto è «internet on things» internet appiccicato sulle cose. Biglietti da visita informatici, testi, numeri telefonici sono alcuni degli usi che stanno diventando comuni. Per BergamoScienza, la sperimentazione curata da Sitech prevede di dare all'utente informazioni pratiche quali le manifestazioni in corso e gli eventuali cambiamenti di luogo e ora. In più, attraverso QR è possibile telefonare all'infopoint senza sapere il numero, avere una mappa della città, entrare in un microsito di BergamoScienza.

Se il pubblico mostrerà di gradire, per l'edizione 2011 sono già previste atre possibili applicazioni: conferma delle prenotazioni, questionari di gradimento, magliette, approfondimenti delle conferenze... Intanto, il pubblico del Temporary Lab è stato pregato di staccare (sorpresa!) un foglio incollato sotto la propria sedia con il QR e di tentare l'avventura. Ed eccoli lì, tutti a far partire il nuovo giochino. Magari con l'aiuto dei già esperti figli adolescenti: ma dai papi...

S. P.

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