Il piccolo Rida lo aspetta ancora
ma papà El Maati non tornerà più

Il piccolo Rida, 4 anni, aspetta ancora. Aspetta che il suo papà torni per riabbracciarlo. Spera che tutto possa ritornare come prima. Ma papà non tornerà. El Maati Ben Asaad, 44 anni, operaio marocchino di Carobbio degli Angeli, padre di cinque figli, ha perso la vita investito da due auto nella frazione Cicola, martedì alle 5,30 mentre stava andando a lavorare in bicicletta.

Ieri, 24 ore dopo la disgrazia, il bimbo ha accompagnato la madre Rabha al consolato del Marocco, a Milano, per sbrigare le pratiche burocratiche per l'espatrio della salma nel Paese natale. A Oued-Zem, a 120 chilometri dalla capitale Casablanca, dove vivono la madre Fatna e il padre Abdkader. La salma, ieri, è stata trasferita dalla camera mortuaria del cimitero di Cicola a quella di Bergamo, in attesa dell'espatrio. L'operaio aveva lasciato la sua terra 17 anni fa per trasferirsi in Bergamasca, per garantire un futuro ai figli.

«Dopo che mio padre era partito per l'Italia, io, mia madre e i miei fratelli siamo rimasti in Marocco per 11 anni. Anni dolorosi senza di lui – ha ricordato la figlia maggiore –. Poi lo abbiamo raggiunto a Carobbio. Lui si prendeva cura di noi, era l'unico a lavorare. Io recentemente sono rimasta coinvolta in un incidente e mi sono rotta un piede. Così né io, né mia sorella Sadia, 18 anni, siamo riuscite a trovare un lavoro».

Il fratello Adil, 16 anni, frequenta il secondo anno della scuola professionale di Trescore per diventare elettricista, mentre il penultimo, Aioub, 12 anni, disabile, è iscritto al primo anno della scuola media di Carobbio.

Intanto i residenti chiedono maggior sicurezza sul tratto di strada in cui è stato investito il cittadino marocchino.

Mo. Ar.

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