Gara di solidarietà a San Pellegrino
per ricostruire il capanno bruciato

La solidarietà fa squadra a Santa Croce, frazione di San Pellegrino, dove tanta gente ha donato materiali, tempo e impegno per aiutare Giovanni Cavagna a ricostruire il suo capanno da caccia e sistemare il terreno adiacente, incendiato dai vandali la scorsa settimana.

La solidarietà fa squadra a Santa Croce, frazione di San Pellegrino, dove tanta gente ha donato materiali, tempo e impegno per aiutare Giovanni Cavagna a ricostruire il suo capanno da caccia e sistemare il terreno adiacente, incendiato dai vandali la scorsa settimana. Un atto vile, che ha suscitato amarezza e tanta rabbia nella piccola comunità di Santa Croce, dove vivono circa 400 persone. Ma a distanza di una settimana, Giovanni, cacciatore quarantenne residente con la famiglia nella frazione, non trova le parole per ringraziare la «macchina solidale» che ha rimesso interamente a nuovo il capanno.

«Un gesto di cui sarò sempre grato a tutti – commenta –: l'intero paese s'è mobilitato per aiutarmi a sistemare l'area, non credevo a una generosità simile. Sono molto commosso, ma la mia gioia è ancora più grande perché so di poter contare su persone in gamba, tra cui tanti amici cacciatori, che hanno messo a disposizione tempo e impegno, gratuitamente, per darmi una mano».

Rabbia aveva suscitato il gesto dei soliti ignoti, nella frazione e tra i cacciatori di tutta la valle: «Una vera vigliaccheria», l'aveva definito Aldo Carrara, presidente sezionale dell'associazione Anuu migratoristi italiani. Il raid dei vandali è accaduto tra le 14,30 e le 16,30 di venerdì 22 ottobre, causando un danno di oltre 25 mila euro. Il capanno è stato date alle fiamme, rasi al suolo piante e siepi, rubato o lasciati liberi una sessantina di uccelli da richiamo, gettati in un burrone il generatore di corrente e altri dispositivi, squarciate le cisterne dell'acqua.

Per conoscere tutta la storia leggi L'Eco di Bergamo del 31 ottobre

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