Truffa sventata dal cassiere di banca
La giovane polacca patteggia 10 mesi

Ha patteggiato 10 mesi con pena sospesa la giovane polacca che ha tentato di truffare un'anziana bergamasca di 85 anni residente in città che le stava per consegnare 35 mila euro in contanti. La vicenda risale ai primi di ottobre.

Ha patteggiato 10 mesi con pena sospesa la giovane polacca che ha tentato di truffare un'anziana bergamasca che le stava per consegnare 35 mila euro in contanti. A evitare la truffa il cassiere della banca dove la donna di 85 anni stava prelevando il denaro che, insospettito, ha deciso di chiamare la polizia. La squadra mobile ha poi convinto l'anziana a reggere il gioco del finto nipote e così ha arrestato una giovane polacca incaricata di ritirare i soldi.

Il tutto era nato da una telefonata che l'85enne aveva ricevuto i primi di ottobre. La donna, che abita da sola in via Divisione Julia, ha risposto al telefono: all'altro capo una voce maschile che ha salutato la pensionata presentandosi come il nipote. «Ascolta zia - aveva detto l'uomo - mi trovo in difficoltà: devo sbrigare una pratica dal notaio, ma mi servono contanti. Riusciresti a prestarmi 10 mila euro?». La donna, scambiando l'uomo per uno dei suoi due nipoti, ha subito acconsentito e anzi ha rilanciato: «Sicuro che ti bastano? Altrimenti prelevo di più». Immediata la risposta del finto nipote: «Se non hai problemi allora facciamo 35 mila euro, così sto più tranquillo» ha detto. Subito la signora ha raggiunto la filiale di piazza Sant'Anna della Banca Popolare di Bergamo, dove tiene depositati i risparmi, e allo sbalordito cassiere ha chiesto di poter prelevare appunto 35 mila euro. L'impiegato però, visto l'ammontare della cifra, si è insospettito e prima di procedere ha chiamato la questura: tanto è bastato agli agenti della Squadra Mobile, che già stavano lavorando su casi molto simili, per capire il tentativo di truffa. I poliziotti l'hanno raggiunta in filiale e, dopo aver chiarito che nessun suo nipote aveva bisogno di denaro, hanno ottenuto la sua collaborazione per incastrare i truffatori.

Tornata a casa con un agente, l'anziana ha ricevuto una serie di altre telefonate dal fantomatico «nipote», tutte mirate ad accertare che avesse effettuato il prelievo senza dire nulla a nessuno: in questo senso, durante una delle telefonate, lo sconosciuto, forse insospettito da qualcosa, oppure semplicemente per scaramanzia, si è anche finto poliziotto, chiedendo di parlare coi colleghi. L'anziana non è cascata nel trabocchetto e alla fine l'uomo si è convinto di poter incassare: «Ti mando una mia amica - le ha detto il truffatore con la scusa di non potersi muovere  - fatti trovare all'ingresso del condominio col denaro in una busta». L'ottantacinquenne, sempre sotto controllo della polizia, così ha fatto, e all'appuntamento si è presentata J. L., polacca di 18 anni, al settimo mese di gravidanza, residente a Novara e incensurata: per lei, che già nella mezz'ora precedente era stata notata davanti al condominio, sono scattate le manette per tentata truffa. Grazie ai tabulati telefonici, la polizia ha scoperto che le chiamate provenivano tutte da un'utenza polacca: la stessa utenza già identificata per almeno altri tre casi identici di truffe consumate o tentate ai danni di anziani a Bergamo.

La giovane polacca in tribunale ha quindi patteggiato 10 mesi con pena sospesa.

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