Yara Gambirasio, un testimone:
«Due persone discutevano»

Il cantiere dell'ex Sobea, la cascina di via Lesina, la linea ferroviaria, la  campagna attorno a Villa Mapelli e il centro sportivo. Sono le zone in cui mercoledì si sono concentrate le ricerche. Purtroppo non hanno portato a passi avanti importanti nelle indagini. Spunta anche un testimone.

Il cantiere dell'ex Sobea, a Mapello, la cascina di via Lesina, la linea ferroviaria che porta verso Lecco, la zona di campagna attorno a Villa Mapelli e, ancora una volta, il centro sportivo di Brembate Sopra. Sono le zone in cui si sono concentrate nella giornata di mercoledì, 1° dicembre, le ricerche di Yara Gambirasio. Ricerche che, purtroppo, non hanno portato a passi avanti importanti nelle indagini.

Nel corso della giornata è spuntata la testimonianza di un'ex guardia giurata che abita a Brembate Sopra e ritenuta attendibile dagli inquirenti. L'uomo ha raccontato che venerdì, 26 novembre, proprio all'ora in cui si sono perse le tracce di Yara, due persone stavano discutendo animatamente sulla strada a poca distanza fra il centro sportivo e il bivio che la 13enne avrebbe dovuto imboccare per tornare a casa. Potrebbe anche trattarsi di un episodio del tutto estraneo alla sparizione, come invece rappresentare un litigio tra i due su come agire pochi minuti dopo.

Le ricerche sono ripartite mercoledì mattina nel cantiere dell'ex Sobea, dove erano arrivati mercoledì i cani «molecolari»: forse Yara è stata lì, ma non è stata trovata nessuna conferma oggettiva.

Altri accertamenti approfonditi, anche con l'utilizzo della supersonda Life Detector della Protezione volontaria civile di Alzano, sono stati svolti alla cascina di via Lesina, dove sono stati passati al setaccio anche la roggia e i campi vicini. Senza risultati.

Unità cinofile - 24 in azione nella giornata - anche lungo la linea ferroviaria verso Lecco e verso Ponte San Pietro: gli inquirenti, facendo controllare le stazioni vicine, volevano avere certezza che Yara non fosse stata lì, magari per prendere un treno.

Nel pomeriggio in particolare è stata verificata tutta la zona di campagna fra via Marconi e la Briantea, arrivando fino alla Villa Mapelli.

È arrivata anche una lettera anonima, oltre a numerose telefonate anonime di segnalazione. Ma il nuovo accertamento approfondito svolto al centro sportivo del paese non è da mettere in relazione con queste segnalazioni: la lettera sarebbe arrivata quando quando le verifiche al centro sportivo erano quasi concluse. I carabinieri sono stati accompagnati dal custode, che abita nella struttura, e che ha le chiavi per raggiungere ogni angolo degli edifici.

Ecco la cronaca della giornata di mercoledì, ora per ora

Ore 17,15

Spunta la testimonianza di un'ex guardia giurata che abita a Brembate Sopra e ritenuta attendibile dagli inquirenti. L'uomo - che secondo i carabinieri non sarebbe certo un mitomane - ha raccontato che venerdì, 26 novembre, proprio all'ora in cui si sono perse le tracce di Yara, due persone stavano discutendo animatamente sulla strada a poca distanza fra il centro sportivo e il bivio che la 13enne avrebbe dovuto imboccare per tornare a casa. Potrebbe anche trattarsi di un episodio del tutto estraneo alla sparizione, come invece rappresentare un litigio su come agire pochi minuti dopo.

Ore 16,45
Per le ricerche sono scese in campo 24 unità cinofile della Protezione civile e l'attenzione degli uomini impegnati a passare al setaccio la zona si è concentrata non solo sul palazzetto ma anche lungo la ferrovia che da una parte porta a Bergamo e dall'altra verso Lecco.

Fra le zone battute nel pomeriggio c'è anche la campagna attorno alla Villa Mapelli. Fermi per il momento, dopo le ultime ricerche fatte in mattinata, i cani da pista, quelli che hanno portato le ricerche verso Mapello


ORE 16
I genitori di Yara hanno, gentilmente, rifiutato l'offerta di una fiaccolata che gli abitanti di Brembate Sopra volevano organizzare. Attraverso il parroco, don Corinno Scotti, hanno fatto sapere di preferire una veglia di preghiera.

E don Scotti, che tiene i contatti con la famiglia, ha confermato che sta organizzando una veglia di preghiera: si terrà al più presto e ha aggiunto «vorremmo farla coinvolgendo anche i paesi vicini».

Alla famiglia Gambarisio è arrivata martedì anche una telefonata di aiuto e solidarietà del vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi. Yara ha frequentato l'oratorio del paese per preparare sia la prima Comunione sia la Cresima, che ha ricevuto quest'anno.

ORE 12,45
L'ispezione effettutata dai carabinieri con i cani «molecolari» al Centro sportivo di Brembate Sopra sembra che non abbia prodotto risultati rilevanti ai fini delle indagini che dunque continuano su più fronti senza lasciare perdere nessuna pista nei dintorni di Brembate Sopra.

ORE 11,15
I carabinieri hanno deciso di rifare un'ispezione completa nel Centro sportivo di Brembate Sopra, l'ultimo posto dove è stata vista venerdì 26 novembre Yara.

Ogni porta e uscita è oggetto di un'ulteriore analisi. Le forze dell'ordine si avvalgono dell'aiuto dei cani «molecolari» che ormai da giorni stanno fiutando ogni possibile traccia della tredicenne, scolara modello e atleta di ginnastica ritmica. Tutte le persone che stamattina erano nel Centro sportivo sono state invitate ad allontanarsi, a eccezione dei genitori dei bambini in piscina.

Le forze dell'ordine rinnovano il loro appello affinché chi era presente venerdì scorso al Centro sportivo tenti di ricordare ogni particolare che potrebbe avere rilevanza per le indagini.

ORE 10,30

Nonostante la neve, sono riprese le ricerche di Yara Gambirasio nella mattinata di mercoledì 1° dicembre. Il lavoro della Protezione civile sta interessando via Marconi e la campagna limitrofa al confine con Brembate Sopra, così come sono battute le sponde del fiume Brembo.

Mentre nel cantiere dell'ex Sobea in territorio di Mapello - dove martedì si era concentrata l'attenzione di carabinieri e inquirenti - sono ancora all'opera i vigili del fuoco, ma non c'è più lo spiegamento di forze di ieri.

Volontari della Protezione civile di Brembate Sopra stanno anche perlustrando, con l'utilizzo di sonde, un cascinale e una roggia in fondo a via Lesina, a circa 400 metri dal cantiere. La neve sta cadendo abbondante nella zona, ma le strade sono percorribili senza problemi.

Le indagini di martedì 30 novembre
A Mapello è stata scandagliata molto a lungo l'area dell'ex Sobea, dove si pensava fossero state trovate tracce importanti grazie al fiuto di Joker, un cane molecolare venuto dalla Svizzera che ha puntato deciso verso quell'area, così come lunedì avevano fatto anche gli altri cani. In realtà, vista l'insistenza dei cani, gli inquirenti si sono fermati al cantiere a lungo anche con i Carabinieri della Scientifica proprio per trovare conferme alle indicazioni dei cani, conferme però che non sono state trovate. Di Yara nessuna traccia.

In mattinata, nei pressi del cantiere, era stato ritrovato un paio di collant neri, ma il capo di abbigliamento non appartiene a Yara, così come una scarpa, un cappello di lana e altri oggetti, tutti comunque mostrati ai familiari della ragazza, che hanno escluso l'appartenenza alla propria figlia.

Il sopralluogo nell'ex Sobea - al confine tra Brembate e Mapello, in un'area in aperta campagna che costeggia l'ex Briantea - è proseguito fino a tarda sera anche con l'aiuto delle torce e dei Carabinieri della «Scientifica».

Esaminata a lungo anche una cisterna sotterranea, ma di Yara nessuna traccia.

Attorno alle 17.30 la mamma di Yara, la signora Maura, è uscita dall'abitazione con due uomini che l'hanno scortata a piedi verso il centro sportivo. La mamma, con due carabinieri in borghese, ha ripercorso - allo stesso orario di venerdì scorso - il percorso che la figlia avrebbe fatto per raggiungere il centro sportivo. È poi entrata nel palazzetto, soffermandosi come avrebbe fatto Yara, e poi è rientrata a casa.

In serata vertice tra inquirenti, forze dell'ordine, Protezione civile, Alpini per stabilire il programma di lavoro di mercoledì 1° dicembre. Le ricerche dovrebbero ripartire ancora dal cantiere nell'area dell'ex Sobea.

LA GIORNATA DI MARTEDI' 30 NOVEMBRE ORA PER ORA

Ore 17.45 - Terminate le ricerche, si riprende domattina
Dopo circa un'ora di lavoro con le torce, le forze dell'ordine hanno sospeso le ricerche all'interno del cantiere dell'ex Sobea. Dal cantiere se ne sono andati sia i carabinieri della Scientifica sia i cani «molecolari». Resta ancora da capire se gli investigatori hanno trovato o meno tracce significative del passaggio di Yara all'interno del cantiere. Le ricerche riprenderanno mercoledì 1° dicembre.

Ore 17.30 - La mamma di Yara esce di casa scortata da due persone
La mamma di Yara Gambirasio, Maura, è uscita di casa poco dopo le 17.30 scortata da due uomini, non si sa se carabinieri in borghese o amici di famiglia. Il terzetto si sarebbe diretto verso il centro sportivo dove Yara è stata vista l'ultima volta lo scorso 26 novembre.

Ore 16.45 - Si continua a cercare nonostante il buio. Arriva la «Scientifica» dell'Arma
Nonostante l'oscurità, gli inquirenti hanno deciso di proseguire con le torce le ricerche all'interno del cantiere dell'ex Sobea, dove è in corso la realizzazione di un centro commerciale. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della Scientifica dell'Arma, con le loro tute bianche al seguito. Due fattori - il proseguo delle ricerche nonostante il calar della sera e l'arrivo dei carabinieri della Scientifica - che fanno pensare che gli inquirenti devono aver trovato tracce di una certa rilavanza all'interno del cantiere. Tutta l'area è setacciata in ogni angolo sempre con l'ausilio dei cani molecolari.

Ore 15.30 - Gli inquirenti chiudono via Marconi
L'ultimo tratto di via Marconi - la strada al termine della quale si trova il cantiere dell'ex Sobea - è stata chiusa al traffico per consentire ai cani «molecolari» di lavorare nelle miglior condizioni possibile. Attualmente cani e forze dell'ordine sono comunque all'interno del cantiere, una vasta area che fiancheggia la strada. Le ricerche si sono concentrate in quel punto anche perché il fiuto dei cani ha portato proprio lì gli inquirenti e, in mattinata, tra i boschi sarebbe stata trovata un paio di fuseaux che comunque non si sa ancora se appartengano o meno a Yara.

Ore 14,15 - Attenzione massima in un cantiere

Il cane «molecolare» svizzero Joker si è diretto nel cantiere dell'ex Sobea dove è in corso di realizzazione un centro commerciale. È in campagna al confine tra Brembate Sopra, Locate e Mapello ma in territorio di Mapello. Sarebbe stato individuato qualcosa di significativo, tanto che è arrivato un consistente spiegamento di forze dell'ordine con i vertici in prima fila. Gli operai che stavano lavorando lì sono stati fatti uscire. Sembra che ci siano importanti indizi.

Ore 12.30 - Il pozzo è vuoto
La sonda «Life Detector» calata attorno a mezzogiorno nel pozzo di Barzana è tornata in superficie poco dopo le 12.30, ma di Yara non è stata trovata alcuna traccia. Il pozzo era stato svuotato dai Vigili del Fuoco e poi era stata calata la sonda che non ha però trovato nulla. Le ricerche proseguono nella zona con gli inqurenti decisi a battere palmo a palmo tutta la campagna, cascinali, pozzi e rogge comprese.

Ore 11 - La sonda della Protezione volontaria civile
Per cercare Yara è arrivata a Brembate Sopra anche la sonda «Life Detector»: l'ha messa a disposizione degli inquirenti la Protezione volontaria civile di Bergamo. La sonda è fra le dotazioni della struttura che ha sede ad Alzano Lombardo.

Si tratta di una macchina sofisticata, in grado di rilevare anche i più deboli segni vitali. Potrebbe essere impiegata per ispezionare cavità o pozzi. Normalmente viene utilizzata per rintracciare persone disperse sotto le macercie.

Ore 10 - Il cane svizzero fiuta la stessa pista
Anche Joker, il cane bloodhound venuto dalla Svizzera, ha fiutato la traccia di Yara che si dirige dal centro sportivo verso via Caduti dell'Aeronautica, quindi dalla parte opposta rispetto alla direzione di casa. Anche Joker è un cane «molecolare».

Come quelli del Soccorso alpino nazionale, utilizzati lunedì, è addestrato nella ricerca delle persone ed è dotato di un fiuto eccezionale: in America suoi simili sono utilizzati per cercare gli evasi, perché riescono a seguire anche una sola molecola. Rispetto ai cani del Soccorso alpino, Joker - che ha 6 anni, quattro in più degli altri - ha una maggiore esperienza.

Uscito dal centro sportivo, anche Joker ha imboccato non via Morlotti, la via di sinistra, quella che tutti pensavano e che conduce a nord, verso casa di Yara, bensì via Caduti dell'Aeronautica, la via opposta, che porta verso la zona industriale e, più in là, verso la località Tresolzio, via Marconi e le campagne, in direzione di Mapello. Joker s'è fermato a circa 400 metri di distanza. Qui, evidentemente, non riesce a fiutare più nulla.

Un dato, quello confermato dal cane svizzero, comunque importantissimo per indirizzare le ricerche e le indagini.

L'ultimo sms
La tredicenne potrebbe essere uscita dal centro sportivo da una porta d'emergenza ed essersi diretta - non si sa se volontariamente oppure a forza - verso la strada che porta a Mapello, nella direzione opposta alla sua abitazione. L'ultimo sms risale alle 18,44, cinque minuti più tardi il cellulare della ragazzina si è spento e da allora di lei si sono perse le tracce.

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