La mamma di Chiara: era viva
sull'asfalto e mi diceva di salvarla

«Chiara era il nostro angelo. Amava prendersi cura della nostra famiglia ma è stata poco con noi. Troppo poco. È bastato un attimo solo per portarcela via». Non riesce a darsi pace Rosanna Azzali, mamma di Chiara Varani, la studentessa morta sulla A4.

«Chiara era il nostro angelo. Amava prendersi cura della nostra famiglia ma è stata poco con noi. Troppo poco. È bastato un attimo solo per portarcela via». A distanza di alcune ore dal terribile incidente successo la notte di Capodanno sull'A4 all'altezza di Dalmine, non riesce a darsi pace Rosanna Azzali, mamma di Chiara Varani, la studentessa di San Felice, frazione di Endine Gaiano, che nello scontro ha perso la vita insieme all'amica Patrizia Paninforni.

Rosanna ha ancora davanti agli occhi quella notte infernale: il triplice tamponamento e il suo tentativo disperato di salvare la figlia e le due amiche - Patrizia e Nadia Zappella di Vigano San Martino - che viaggiavano nella stessa macchina. Purtroppo non ce l'ha fatta: è riuscita a mettere in salvo solamente Nadia.

Rosanna stava viaggiando su un'altra auto che precedeva la Ford Ka della figlia. Entrambe stavano ritornando a casa dopo aver festeggiato insieme l'ultimo dell'anno in un ristorante di Milano. Ma sull'A4, a pochi chilometri da casa, quella notte di festa si è trasformata in tragedia.

«Ho visto dallo specchietto retrovisore che la macchina di mia figlia era stata tamponata: dopo l'urto si è sollevata da terra – ricorda la madre di Chiara –. L'ho subito raggiunta insieme al mio compagno, Roberto, che era con me. Sono passati pochi istanti: la Ka è stata tamponata da un'altra auto ed è stata spinta nella quarta corsia».

La donna e il suo compagno hanno tentato di mettere in salvo Chiara e le due amiche, entrambe nell'abitacolo. «Lo sportello della macchina non si apriva - prosegue la madre di Chiara tra le lacrime -. Mia figlia era viva e continuava a dirmi "Mamma, ti prego tirami fuori da qui". Io l'ho rassicurata e le ho detto "Stai tranquilla, che ti tireremo fuori". Ma è arrivata un'altra macchina nella nostra direzione e ha travolto la Ka. Siamo riusciti a salvare solamente Nadia e poi ci siamo riparati vicino al new-jersey».

Il terzo tamponamento è stato fatale per Chiara, morta sul colpo, e per Patrizia, spirata agli ospedali Riuniti di Bergamo. La scena è stata agghiacciante e si è svolta sotto gli occhi spaventati della nonna di Chiara, Carmen, e del fratello Luca di 10 anni: entrambi si trovavano nell'auto su cui viaggiavano Rosanna e il suo compagno e in quegli istanti era ferma.

In Valle Brembana sono tutti sconvolti per la morte di Patrizia Paninforni, studentessa di San Giovanni Bianco e amica di Chiara Varani. Nel pomeriggio di lunedì 3 gennaio dovrebbe essere allestita la camera ardente nella chiesina di San Rocco, nei pressi dell'ospedale di San Giovanni Bianco.

«Avevo un ottimo rapporto con mia nipote – racconta zia Luisa, sorella della mamma –. Era una ragazza dolce, buona, molto tranquilla. Ne serberò sempre un buon ricordo. Ci trovavamo spesso a casa di mia sorella, dove facevo visita almeno due volte a settimana e siamo sempre stati in sintonia».

«L'ultima volta che l'ho vista - prosegue la zia - è stato il giorno precedente alla disgrazia, giovedì. Ero a casa sua e abbiamo avuto l'opportunità di scambiarci gli auguri di fine anno: raccontava infatti del suo appuntamento per il cenone di San Silvestro. In famiglia era un po' una novità, dal momento che Patrizia è sempre stata una ragazza piuttosto riservata, metteva il suo impegno in famiglia e nello studio all'università. E tante sono le borse di studio che Patrizia ha ottenuto da liceale e da universitaria».

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