Il Consiglio comunale: lo stadio non si fa in città Uno spiraglio per il nuovo palazzo dello sport

Lo stadio? No grazie. Palasport? Forse.

Tutto è riassunto nelle parole del sindaco di Bergamo Roberto Bruni al termine della seduta straordinaria del Consiglio comunale di lunedì 16 maggio. «La posizione della maggioranza - ha affermato il primo cittadino - è quella contenuta nelle linee programmatiche: il nuovo stadio non dovrà essere realizzato in città o con finanziamenti pubblici. Bisogna a questo proposito ragionare con la Provincia e i Comuni dell’hinterland, senza dimenticare che un ruolo, sul piano finanziario, dovrebbe svolgerlo anche l’Atalanta. Se questo non dovesse essere possibile si penserà alla ristrutturazione del vecchio stadio. Altro discorso riguarda invece il palasport per il quale è plausibile ipotizzare una sua collocazione in città: ne stiamo già parlando». E la maggioranza ha votato compatta.La cittadella dello sport rimane così un miraggio, anzi un sogno visto che nella migliore delle ipotesi palazzetto e stadio magari si faranno, ma sicuramente saranno lontane.

Interventi di ristrutturazione del vecchio catino di viale Giulio Cesare intanto si rendono necessari visto e considerato che la Uefa ha bocciato l’impianto non consentendo la disputa delle coppe europee. Per l’Atalanta il problema non si pone. E se vero che l’«euroNo» non limita la possibilità di iscriversi ai campionati italiani, il verdetto Uefa è stato emesso sulla base della normativa relativa alla sicurezza - posti a sedere numerati e fissati non disponibili in almeno quattro settori e problemi con gli impianti di prevenzione dei fulmini (il terzo motivo sono le panchine inadeguate) - normativa che potrebbe quanto prima essere introdotta anche in Italia nel campo delle misure contro la violenza.

(17/05/2005)

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