Il lago «Smeraldo» di Fonteno
appassiona speleologi e scienza

Non è solo il lago Smeraldo, a 451 metri di profondità, e quel che c'è al di là di questo sifone, l'ossessione degli speleologi riuniti nel «Progetto Sebino». Nei 18 km dell'Abisso Bueno Fonteno finora conosciuti, molto rimane ancora da scoprire.

Non è solo il lago Smeraldo, a 451 metri di profondità, e quel che c'è al di là di questo sifone, l'ossessione degli speleologi riuniti nel «Progetto Sebino». A Fonteno, nei 18 chilometri dell'Abisso Bueno Fonteno finora conosciuti, molto rimane ancora da scoprire, studiare, conoscere, e i filoni di ricerca sono diversi.

Anzitutto c'è da capire dove vadano a finire i milioni di metri cubi d'acqua che scendono dalle pareti e scorrono nei cunicoli: nel 2010 la Regione, in collaborazione con la Federazione speleologica lombarda, ha approvato il «Progetto integrato-Osservatorio delle aree carsiche lombarde».

«Abbiamo immesso nella grotta - spiega Claudio Forcella, speleologo di Valbrembo - il liquido di contrasto che, seguendo i corsi d'acqua, dovrebbe sbucare tra Tavernola e Predore o nel lago di Endine. Stiamo girando in queste zone controllando tutte le sorgenti, ma finora non abbiamo trovato nessuna traccia».

L'altro grande campo di indagine riguarda la fauna presente all'interno della grotta. Fabio Gatti, zoologo di Sarezzo: «La grotta risale a circa sei milioni di anni fa e, come tutte le grotte, è un ambiente isolato: questo ci permette di dire che molto probabilmente al suo interno si sono sviluppate specie animali endemiche. Finora abbiamo scoperto la larva di un tricottero a 250 metri di profondità».

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