Le priorità 2011 per il Pd: mobilità
servizi sociali e opere pubbliche

Le priorità del Pd per il bilancio preventivo 2011: «Nonostante i tagli, dobbiamo investire su mobilità, servizi sociali ed educativi ed opere pubbliche». Il Comune di Bergamo avrà 3,9 milioni in meno nel 2011 e 6,5 in meno nel 2012.

Quest'anno per gli Enti locali sarà una impresa assai ardua predisporre il bilancio preventivo. Il decreto legislativo sul federalismo municipale, ormai in dirittura d'arrivo, conferma i drastici tagli ai trasferimenti statali, che per il Comune di Bergamo si tradurranno in 3,9 milioni di euro in meno nel 2011 e 6,5 milioni in meno dal 2012.

Nulla si sa sul Fondo di riequilibrio, ma difficilmente Bergamo riuscirà a recuperare almeno parte dei tagli. Vista la scarsità di risorse sarebbe un errore se la Giunta con l'idea di non far torto a nessuno procedesse per tagli lineari tra tutti gli assessorati, perché non si coglierebbe la severità del momento.

Oggi più che mai è indispensabile scegliere, definendo con chiarezza quali obiettivi privilegiare. Il Pd individua 3 punti prioritari da salvaguardare: 1) la mobilità e il trasporto pubblico; 2) i servizi sociali ed educativi; 3) le opere pubbliche.

La mobilità è cruciale per la qualità della vita dei bergamaschi. Il punto più importante, insieme ad una serie di interventi più strutturali, è il trasporto pubblico. Bergamo, come le altre città capoluogo, sta pagando duramente il taglio dei trasferimenti nazionali e la scelta regionale di non corrispondere più l'Iva e di privilegiare il trasporto "provinciale".

Non piace a nessuno dover intervenire con risorse proprie dell'ente locale, ma la partita è troppo importante per assistere passivamente all'indebolimento di un servizio fondamentale per la città. I servizi sociali ed educativi sono ancor più segnati da una politica nazionale di tagli drastici: tra il 2008 e il 2011 i Fondi statali per il welfare sono stati ridotti di quasi l'ottanta per cento.

È una scelta sconsiderata, visti i problemi strutturali e congiunturali con cui i Comuni devono fare i conti. Tra i primi, Bergamo deve confrontarsi con un elevato tasso di invecchiamento e di cronicità e una immigrazione straniera che a fine 2010 ha superato la soglia del 15 per cento.

Quanto ai problemi congiunturali, la (timida) ripresa economica convive con elevati livelli di disoccupazione e sottoccupazione. Sono moltissime, anche nella nostra città, le famiglie in condizione di disagio più o meno grave. In questa condizione assai difficile sarebbe un grave errore sacrificare nel preventivo 2011 le risorse per le politiche sociali ed educative.

Terzo punto, le opere pubbliche. Continuerà a pesare la logica del patto di stabilità. Ma gli investimenti sono fondamentali per dare fiato all'economia e favorire la ripresa. I vincoli per gli investimenti diretti del comune sono pesantissimi, ma si può agire con più coraggio sul versante di quelli privati, «smuovendo» e incentivando le trasformazioni urbanistiche virtuose (area Celadina docet) anziché non sostenendole come è avvenuto in questi ultimi due anni.

Elena Carnevali, capogruppo Pd

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