Giù le torri di Zingonia
Sarà bandito il residenziale

L'operazione rilancio di Zingonia è stata presa in carico ufficialmente da Infrastrutture lombarde, la società della Regione che ora si occuperà di predisporre il master plan, il progetto di recupero che interesserà tutta Zingonia.

L'operazione rilancio di Zingonia è stata presa in carico ufficialmente da Infrastrutture lombarde, la società della Regione che ora si occuperà di predisporre il master plan, il progetto di recupero che interesserà tutta Zingonia.

«Il protocollo - sottolinea l'assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti - è finalizzato ad individuare e attuare una soluzione complessiva per il recupero della legalità e lo sviluppo di Zingonia. Gli edifici oggetto della riqualificazione sono 32, interessano 750 alloggi e circa 2.000 cittadini».

Giovedì 24 febbraio, nella sede del Pirellone a Bergamo, Provincia, prefettura, Aler, Regione e i Comuni su cui ricade Zingonia (Ciserano, Boltiere, Verdellino, Verdello e Osio Sotto) hanno sottoscritto l'integrazione al protocollo d'intesa - siglato il 25 gennaio 2010 - affidando l'incarico di realizzazione del master plan alla società regionale che si occupa di grandi infrastrutture.

«Per noi dovrà essere un punto di riferimento. Zingonia dovrà diventare un esempio di riqualificazione a livello regionale», ha detto Zambetti, ma il reperimento delle risorse è il punto interrogativo più grosso, dopo che i cinque milioni di euro promessi con i fondi Fas (i fondi per le aree sottosviluppate, ndr) sono stati «tagliati» dalla Finanziaria.

L'assessore ha assicurato l'impegno del Pirellone anche su questo fronte: «Ora predisponiamo il master plan, ci vorranno due mesi e mezzo, sarà pronto per maggio, poi una volta che avremo esattamente il quadro delle priorità e dei bisogni, ragioneremo sul discorso fondi». Perché resta da capire anche chi acquisirà gli immobili.

Intanto quel che ormai è dato per assodato è che la prima fase del master plan riguarderà le sei torri Anna e Athena di corso Europa che verranno abbattute. In particolare si inizierà dai palazzi Athena, che sono quelli messi peggio e che attualmente ospitano una trentina di famiglie.

L'altra certezza è che una volta abbattute le torri, sarà bandito il residenziale. Non si costruiranno quindi nuove case, l'area dovrà essere riqualificata per lasciare spazio ad artigianale, industriale e commerciale, sfruttando la vocazione del territorio.

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