Un volontario delle ricerche di Daniel:
Ho un nodo al cuore, mi sento sconfitto

Dal Canavese arriva la lettera di un volontario che la scorsa settimana ha partecipato alle ricerche di Daniel e vuole porgergli le sue scuse. «Ciao Daniel, oggi mi sento sconfitto e con un gran nodo al cuore, e questo è quello che sente ora anche la squadra che mercoledì ti ha sfiorato. Poteva andare meglio, proprio a pochi passi da te quella mattina ho pronunciato ad alta voce il tuo nome. Sicuramente non posso trovare scuse: in qualche cosa abbiamo toppato, magari valutando un passaggio troppo complicato per un ragazzo come te in quel momento senza scarpe, magari pensando troppo ai tuoi successivi e fantomatici avvistamenti in altri luoghi, o magari impuntandoci troppo su altri speroni di roccia o dirupi. Di solito è la gente che soccorriamo a chiederci scusa perché ci ha messo in difficoltà. Questa volta sono io a chiedere scusa a te e spero che tu da lassù ci possa aiutare le prossime volte che nei boschi, nei torrenti e nelle montagne chiameremo il nome di qualcuno. Non mi resta che pregare per te e per i tuoi cari».

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