Strade: i tratti più pericolosi
Litoranea Sebino, triste primato

È l'ex statale 469 Sebina Occidentale - la litoranea «bella e dannata» che costeggia il lago d'Iseo - la strada, tra quelle di interesse primario, più pericolosa della Bergamasca. A dirlo sono i dati dell'Aci, aggiornati al 1° gennaio di un anno fa.

È l'ex statale 469 Sebina Occidentale - la litoranea «bella e dannata» che costeggia il lago d'Iseo - la strada, tra quelle di interesse primario, più pericolosa della Bergamasca. A dirlo sono i dati dell'Aci, aggiornati al 1° gennaio di un anno fa.

In uno studio simile, con i numeri di cinque anni fa, il triste primato apparteneva all'ex statale 573 Ogliese. Strada che invece, nel 2009, è scesa alla fine della poco invidiabile classifica: questo perché fra i 14 schianti avvenuti lungo il suo corso nel periodo d'esame nessuno, questa volta, è stato mortale.

I criteri con cui vengono impostate le mappe della pericolosità prendono in considerazione diversi aspetti, ma soprattutto quello del numero dei morti, degli incidenti per ogni chilometro di strada e dei feriti che si sono registrati su quello specifico tratto.

Da questo criterio di analisi, dunque, emerge che la Sebina Occidentale ha un tasso di mortalità pari a 83,33: quattro volte oltre la media complessiva della Bergamasca, pari a 19,7. Peggio il dato dell'indice di gravità, che sulla strada del lago ha un valore pari a 66,67 contro una media di oltre cinque volte inferiore: 12,91.

Per capire meglio, basta prendere in esame il numero degli eventi per chilometro: sulla Sebina il numero di incidenti per chilometro che è pari a 0,46 con indici di mortalità e gravità rispettivamente di 83,33 e 66,67. Di contro, per esempio, sull'ex statale 525 del Brembo, dove il numero degli scontri per chilometro è di oltre sette volte superiore alla Sebina, cioè 18,52, le conseguenze di questi incidenti sono di gran lunga «migliori»: tasso di mortalità 18,52 e tasso di gravità 12,66.

Ne è un altro esempio il tratto bergamasco dell'autostrada A4, dove si contano 3,59 incidenti per chilometro, ma con un tasso di mortalità pari a 26,09 e di gravità pari a 13,51. Al secondo posto della triste classifica delle strade killer si colloca l'ex statale 591 Cremasca: in questo caso gli scontri censiti per chilometro sono stati 1,29, con tassi di mortalità di 55,56 e gravità 37,74, anche questi dati notevolmente superiori di almeno tre volte e mezzo quello complessivo provinciale.

Anche qui è significativo analizzare che se sulla Cremasca si sono registrati 36 incidenti con 51 feriti, sulla Sebina di incidenti ne sono stati conteggiati «solo» 12, ma con 14 feriti. Al terzo posto c'è l'ex statale 498 Soncinese, con un tasso di mortalità pari a 37,04 e di gravità, pari invece a 16,13.

Dalla pianura alla Valle Seriana, quarta posizione per l'ex statale 671, dove si è verificato, rispetto ad altre strade bergamasche, un numero molto elevato di incidenti: 126, con 204 feriti. In questo caso, secondo i vari parametri il tasso di mortalità registrato è di 31,75, mentre l'indice di gravità risulta essere di 19,23.

Al quinto posto l'ex statale 342 Briantea, con il più alto numero di incidenti per chilometro dopo il tratto autostradale (2,72) e indici di mortalità pari a 38,46 e gravità di 25,64. Scendendo nella classifica, sesto posto per livello di gravità alla statale 42 del Tonale e della Mendola, che però batte tutti per numero di incidenti contabilizzati: ben 135, contro una media provinciale che è invece pari a 40, cioè oltre quattro volte la media.

Le statistiche si basano sui rilievi delle forze dell'ordine all'Istat e non tengono quindi conteggiati incidenti di lieve entità. C'è, per questo, da sottolineare che ci sono strade, come l'ex statale 11 Padana Superiore, che seppur con 28 incidenti e 47 feriti, risulta avere un indice di gravità e mortalità pari a zero, cioè zero vittime.

Giuseppe Lupi

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