Ex gasometro, accordo vicino
Ma resta il nodo del prezzo

La volontà di chiudere l'affare c'è. Ma sul prezzo l'accordo non ancora. E nelle casse di Palafrizzoni la cosa ha il suo peso, tanto più in una trattativa delicata come quella con l'Inps per l'ex gasometro alla Malpensata.

Sulla volontà di chiudere l'affare non ci sono problemi. Sul prezzo qualcosina da limare ci sarebbe. E potrebbe trattarsi di una milionata abbondante, euro più euro meno. Che nelle casse di Palafrizzoni ha il suo peso, tanto più in una trattativa delicata come quella con l'Inps per l'ex gasometro, l'area tra le vie don Bosco e Gavazzeni.

Lo scorso ottobre a Roma, all'incontro convocato dal parlamentare Pdl Giorgio Jannone, Inps e Palafrizzoni avevano trovato un'intesa sull'iter di cessione dell'area. Il problema rimaneva il prezzo: l'ente previdenziale aveva inserito a bilancio 3,4 milioni di possibile ricavato, ma l'area è da vendere a prezzo di mercato. Da qui la necessità di una perizia, arrivata nelle scorse settimane, con un valore stimato intorno ai 6 milioni. E 600 mila euro, per la precisione.

Il problema è che la perizia pare non tenere conto di qualche non secondario particolare, in primis quelli frutto delle previsioni urbanistiche del Pgt, per non parlare dell'annoso problema della bonifica del sottosuolo. Il sindaco Franco Tentorio ha preso carta e penna e scritto al presidente Inps Antonio Mastrapasqua e all'Agenzia del territorio di Bergamo per segnalare qualche non trascurabile dettaglio.

Tanto per cominciare «la superficie territoriale del polo intermodale indicata in perizia non tiene conto di tutte le proprietà che la compongono». Inoltre «nel conteggio delle superfici lorde di spettanza Inps non si è tenuto conto della quota riservata al Comune di Bergamo per il finanziamento di opere pubbliche e servizi. Ciò comporta una significativa riduzione delle superfici di spettanza per l'area Inps e incide su tutta l'analisi svolta puntualmente da tecnici dell'Agenzia del territorio».

Dulcis in fundo, «non sono stati considerati gli oneri per la bonifica dell'area». Morale, bisogna rifare i calcoli e trovare oltre che il prezzo anche lo strumento contrattuale giusto: si ipotizza una cessione bonaria o un esproprio concertato, che tra le altre cose permetterebbero a Palafrizzoni di risparmiare un buon 15 per cento sul prezzo dell'area.

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